Gli Agenti dell’Ufficio Controllo del Territorio del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni hanno sottoposto a fermo di P.G. un 43enne di Napoli, ritenuto responsabile del reato di ricettazione.
L’uomo è stato fermato durante l’espletamento di un ordinario posto di controllo, unitamente ad un altro giovane, a bordo di un’autovettura da poco sbarcata dal traghetto proveniente da Messina.
I due hanno manifestato sin da subito uno stato di nervosismo e di insofferenza al controllo da parte degli Agenti e, pertanto, sono stati sottoposti a perquisizione personale, estesa anche al veicolo, che restituiva esito positivo, atteso che, i poliziotti del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni, hanno rinvenuto, abilmente occultati nella scocca del parafango anteriore della macchina, un pantaloncino da mare che avvolgeva un involucro contenete diversi monili in oro, orologi preziosi e banconote.
Dopo il rinvenimento, il più giovane dei due, privo di documenti, si è dato a precipitosa fuga facendo perdere le sue tracce, mentre il conducente dell’auto è stato condotto in Commissariato e successivamente identificato all’esito del fotosegnalamento operato dal personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria.
L’attività investigativa espletata nell’immediatezza con l’ausilio della Squadra Mobile reggina, ha consentito di accertare che parte di quanto rinvenuto nell’autovettura era provento di una truffa, commessa a Catania in danno di una anziana donna che, con l’espediente del finto incidente del figlio, aveva consegnato ai truffatori, ancora in fase di identificazione, monili in oro, orologi e circa 3.500 euro in contanti.
Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto a Fermo di indiziato di delitto per il reato di ricettazione e associato presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione della Competente A.G. che dopo la convalida disponeva nei confronti dell’uomo l’applicazione della misura cautelare personale della custodia cautelare in carcere.
Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.