Nota a firma di Giovanni Siclari: «I Dissidenti, a dimostrazione delle loro verità non vere, invece di venire alla riunione di maggioranza di giorno 26, dove erano tutti presenti tranne loro, per affrontare il tema della governabilità della città, hanno preferito rimanere chiusi a scrivere un documento povero di contenuti e senza alcuna motivazione politica. Un comportamento che ha portato tutta la maggioranza ad allontanarli per irresponsabilità istituzionale e politica verso gli elettori. Adesso, siamo più forti e determinati a raggiungere i tanti risultati che Villa attende. Hanno lavorato per frenare i lavori del Consiglio Comunale portando a continui rinvii, non hanno mai partecipato alle riunioni sul bilancio (4 convocazioni), non hanno partecipato alle riunioni di Giunta, senza giustificati motivi. Per questo ho ritenuto necessario ed opportuno intervenire per valutare un rafforzamento dell’azione amministrativa che sarà più determinante ed incisiva per il bene della città».
Dopo una lunga riunione, dopo aver concluso le consultazioni e dopo l’ultimo attacco gratuito di ieri seguito all’appello di apertura del Sindaco, il primo cittadino Giovanni Siclari mette nero su bianco le decisioni prese e i motivi che hanno portato all’unica decisione possibile: la revoca delle deleghe a chi «vuole anteporre gli interessi politici personali a una sana gestione amministrativa dell’ente. Abbiamo superato tante difficoltà, la giustizia ci ha dato ragione sulla Severino uscendone assolti, abbiamo lottato per recupere fondi e inaugurare, non la prima pietra come fanno ovunque, ma la conclusione dei lavori del molo che porteranno al bando e anche in quest’occasione si sono in parte assentati, come fatto nelle 34 riunioni di Giunta. Su 95 delibere di giunta la Ciccarello assente in 31 pari al 30%, Labate assente in 47 pari al 45%, tutte assenze ingiustificate (gli altri assessori dal 2 al 10%). Adesso che altre scadenze elettorali sopraggiungo stanno cercando di alzare il prezzo ma posso garantire che, come detto pubblicamente, non consentirò a nessuno di tenere Villa ostaggio di ambizioni personali. Ho provato in tutti i modi a far capire che le ambizioni politiche personali devono rimanere fuori dall’interesse primario della collettività. Ho dimostrato massima apertura e ripetutamente mi sono messo a disposizione con spirito di condivisione per superare l’impasse politica ma evidentemente non è bastato e ieri, dopo non essersi presentati all’ennesima riunione di maggioranza, i dissidenti hanno sferrato un altro attacco mediatico– ha continuato il sindaco Siclari – Adesso è arrivato il momento di dire basta agli attacchi gratuiti sferzati contro la giunta e a tutta la maggioranza, privi di motivazione. Avrebbero preferito vedere Villa commissariata nuovamente piuttosto che presentarsi alle riunioni e partecipare ad eventuali soluzioni e questo, mi dispiace, non possiamo condividerlo. Assenti fino all’ultimo, fino a ieri quando piuttosto che partecipare hanno preferito mandare un documento alla stampa, probabilmente per evitare un confronto. Anche oggi il gruppo dei dissidenti ha dimostrato di essere privo di qualsiasi fondamento politico e lo dimostrano gli attacchi sterili che nulla hanno a che fare con il bilancio come, invece, vogliono far credere. Per tutti questi motivi la decisione è stata di revocare le deleghe all’assessore Liz Ciccarello e Sonia Labate e revocate tutte le deleghe assegnate al consigliere Giuseppe Sofi. Manca, ormai, il rapporto di fiducia necessario con il sindaco e con tutta la squadra, dicono cose inesatte e contestano in modo misero il bilancio. Le voci contestate, stranamente, non appaiono verificate perché in realtà proprio per quelle i fondi sono già previsti. Basti pensare alle scuole (100 mila euro per il completamento della scuola di Pezzo) e ripascimento, elementi sollevati dai dissidenti definitesi Micariani, che hanno voci in bilancio chiare. Per quanto riguarda l’orto botanico, che oggi etichettano come non necessario, vorrei ricordare che è stato fortemente sponsorizzato proprio dalla Ciccarello che, evidentemente, smentisce se stessa. Questo basta a far emergere la verità, ovvero, che il bilancio è solo un pretesto e lo dimostra anche un fatto molto importante. Infatti, queste obiezioni sono state rese note solo il giorno prima dell’approvazione quando era ormai tecnicamente impossibile intervenire e, inoltre, abbiamo chiarito che, anche dopo l’approvazione, era possibile provvedere alle variazioni del caso. Tutti gli amministratori hanno degli strumenti per svolgere il loro ruolo, non si può improvvisare quando si governa una città, e se avessero voluto proporre delle modifiche avrebbero dovuto avvalersi di uno strumento chiaro – gli emendamenti – e farlo nei tempi previsti, come hanno già fatto i consiglieri Milena Gioè e Cristian Aragona, e la scadenza, lo sapevano bene era il 25 marzo. Nulla di tutto questo è stato fatto, non sono state avanzate proposte, non hanno mai partecipato alle riunioni pur essendo puntualmente convocati e non hanno mai presentato alcun emendamento al bilancio. Questi atteggiamenti, tutto fuorché costruttivi, sono stati tenuti anche con l’allora sindaco facente funzione Mariagrazia Richichi dimostrando che il problema sono loro. Hanno rallentato strumentalmente l’attività dell’amministrazione e questo non è più concepibile. Cosa dobbiamo dire di più per spiegare alla città quale sia la verità? Non credo ci sia bisogno di altro, i fatti parlano chiaro e non intendiamo tediare oltre i cittadini approfittando della loro pazienza perché chi ci ha votato, e anche chi non lo ha fatto, vuole solo vedere i fatti e di queste beghe politiche poco importa. La maggioranza sarà più forte di prima, senza qualcuno che guardi al suo privato anteponendolo agli interessi della collettività».