Intensa e proficua l’azione di controllo del territorio esercitata dai Carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni durante il ponte del 25 Aprile.
Proprio nella mattinata di sabato scorso, infatti, i Carabinieri della Stazione di San Roberto, congiuntamente ai militari dello “Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria”, hanno arrestato tre fratelli, D’Agostino Domenico, cl. 59, Giuseppe, cl. 51, e Vincenzo, cl. 56, per detenzione di arma clandestina oltre che di svariate munizioni ed ingente quantitativo di polvere da sparo.
Nel corso di un controllo operato dai militari delle Benemerita nei territori della Contrada Tecla del Comune di San Roberto, le attenzioni dei Carabinieri si sono concentrate su un appezzamento di terreno in uso da svariati anni ai predetti fratelli, ove sono presenti diverse strutture di fortuna e ruderi, adibiti a ricoveri per animali o attrezzi agricoli, che per conformazione e posizione potevano tuttavia contenere ben altro.
E mai come questa volta l’intuizione si è rivelata remunerativa. Nel corso della perquisizione, infatti, i Carabinieri hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale abusivo, composto da ben due fucili da caccia cal. 12 con matricola abrasa, più di 1.500 munizioni di vario tipo e calibro ed oltre 7 kg di polvere da sparo, contenuta all’interno di svariate latte di ferro, utilizzabile per creare in casa altre cartucce. Il tutto era stato abilmente occultato in quegli stessi ricoveri che, all’apparenza, non avevano nulla di irregolare.
Le armi, le munizioni e la polvere da sparo sono state sottoposte a sequestro ed i tre fratelli, ovviamente presenti durante il controllo e la successiva perquisizione, e sempre più preoccupati man mano che venivano riscontrate le summenzionate irregolarità, sono stati arrestati per violazione in concorso dell’art. 697 c.p. (Detenzione abusiva munizioni), art. 23 L. 110/75 (Detenzione arma clandestina), Artt. 2 e 7 L. 895/67 (Detenzione illegale esplosivi).
L’Autorità Giudiziaria, informata prontamente dagli operanti, ha disposto la restrizione in regime di arresti domiciliari dei tre fratelli presso le rispettive abitazioni in San Roberto.