MESSINA – Articolo pubblicato da Tempostretto.it – La visione della busta paga media di un deputato regionale (inviataci da Cateno De Luca, vedi download) è sconsigliata ai malati di cuore. Oltre 12 mila euro al mese, senza considerare altri gettoni e bonus che dipendono ad esempio dalle presidenze o vicepresidenze di commissione. Intanto i dissidenti del Pd disertano la direzione regionale e annunciano: “Noi votiamo Fava”.
Mentre lo scandalo delle allegre spese del Pdl della Regione Lazio si allarga e macchia d’olio e fa traballare la giunta Polverini in riva allo Stretto il candidato alla Presidenza della Regione Cateno De Luca di “Rivoluzione Siciliana” diffonde una busta paga, datata settembre 2009 di un deputato regionale. Ricordiamo che la Sicilia, Regione a Statuto Speciale, vede i suoi onorevoli equiparati in tutto e per tutto ai Senatori, infatti noi li chiamiamo onorevoli mentre nel resto d’Italia si chiamano Consiglieri Regionali . Pertanto tutti i privilegi e gli scatti del Senato valgono automaticamente per la Sicilia. (in allegato la busta paga per chi volesse confrontarla con la propria, nel fortunato quanto raro caso ancora ne abbia una….). Sconsigliamo la visione dell’allegato ai deboli di cuore, ai facili all’ira, al 90% dei messinesi che “campa” con uno stipendio normale ogni due, tre mesi, quando va bene. Ma la suggeriamo il 28 ottobre, pochi minuti prima di andare a votare, una specie di ripasso utile prima degli esami, per non ripetere vecchi errori duri a morire.
Il lordo è di circa 19 mila euro, il netto 12.763 euro, ma si tratta della busta paga semplice, quella che non tiene in considerazione ad esempio di indennità aggiuntive, di gettoni di presenza extra, di presidenze o vicepresidenze di commissioni che fanno lievitare ulteriormente il gruzzoletto. Tra le voci in busta paga, val la pena scoprire che, ad esempio che le spese per i viaggi vengono rimborsate per 2.500 euro (il doppio della busta paga di un normale essere umano messinese), quelle telefoniche per 345 euro , l’indennità di trasporto su gomma è pari a 1.331 (tralascio il troppo facile umorismo sul trasporto su gomma…..ed evito di chiedermi perché a questo punto aggiungere oltre a questa indennità anche i 2.500 euro per i viaggi).
Infine risultano oltre 4 mila euro per diaria e rimborsi non meglio definiti. Ma il “senso del risparmio” dell’Ars ha portato persino ad una detrazione, di 129 euro per le assenze del mese di luglio (addirittura….). La busta paga ovviamente non indica i piccoli privilegi, come i famosissimi buoni pasto, che all’Ars vengono destinati anche a chi non è più deputato da anni o è assente quel giorno, per non parlare di quell’indennità per le spese del funerale che è stata al centro, a onor del vero, della battaglia del messinese Giovanni Ardizzone per abolirla. I vecchi legislatori avevano infatti deciso che un “deputato siciliano è per sempre” e quindi anche se deceduto a distanza di tempo dalla sua elezione, gli spettava comunque. E se andassimo a scandagliare tra le pieghe del bilancio chissà quante altre cose finiremmo con lo scoprire.
I dissidenti del Pd votano Claudio Fava – In una nota inviata alla vigilia della Direzione regionale del partito i componenti Mariangela Di Gangi, Manfredi Lombardo e Sergio Petrona Baviera spiegano perché non seguiranno la linea sposata dal Pd.
“Crediamo nella nostra storia, negli esempi di Pio La Torre e Piersanti Mattarella, esempi e punti di riferimento dei siciliani onesti. Una storia che rischiamo di mortificare con le recenti scelte compiute in Sicilia. La stessa storia, quella del centrosinistra siciliano, che ci piace ricordare per le importanti battaglie condotte contro un sistema di potere fondato su clientelismo e zone grigie di connivenza tra politica, malaffare e mafia. Ecco perché non saremo presenti alla Direzione ”.
I tre esponenti del Pd sottolineano come debba essere determinante in questo momento segnare un confine netto tra la politica che ha messo in ginocchio la Sicilia e la buona politica che esiste ancora e deve essere messa in campo adesso.
“La sfida che ci apprestiamo ad affrontare è troppo importante per permetterci di ingoiare in silenzio un boccone così amaro.Proprio quando, dopo tanta attesa, si è dinanzi alla possibilità di voltare pagina, compiamo una scelta spregiudicata, che vede il nostro partito rinunciare a rappresentare il cambiamento abdicando al ruolo di forza che incarna l’alternativa per inseguire una sedicente area moderata che puzza tanto di gattopardismo”. Di Gangi, Baviera e Lombardo non condividono la scelta del partito che ha voluto “compagni di viaggio” che fino a poco tempo fa contestava, definendoli cause, autori e complici dello sfascio della Sicilia.
“Ritrovarci a combattere una battaglia al fianco di coloro che abbiamo sempre combattuto- continua la nota- non ci pare un buon presupposto per costruire l’alternativa. Parliamo di personaggi come Nino Dina, tramite di Cuffaro e Aiello, come emerso dall’inchiesta che ha portato i due in carcere, o Nello Di Pasquale, ex Pdl, poi leader provvisorio di quel movimento per la gente che oggi sta sotto la bandiera di Micciché. Senza dimenticare tutti quegli esponenti, che sono stati parte integrante del sistema di potere di Lombardo. Ci sarebbe piaciuto essere a disposizione del nostro partito in questa battaglia, se il nostro partito fosse stato alla guida di una vera “rivoluzione”.
Purtroppo pensiamo che si sia compiuta una scelta diversa e non vogliamo prendere parte a un appuntamento fondamentale per la nostra Sicilia turandoci il naso”. I tre dissidenti citano poi le prime righe del Manifesto dei Valori del Pd nel quale viene citato il partito come una forza che vuol dare speranza al Paese per pensare al futuro e concludono: “In Sicilia siamo noi questa forza. Ecco perché sosterremo Claudio Fava”.
A Messina in campo con Claudio Fava scende l’artista Maurizio Marchetti che, citando Albert Camus: “Ad una certa età ognuno è responsabile della sua faccia” ha scelto come slogan per le regionali la frase: “giù la maschera”.
La sua campagna elettorale comincerà ufficialmente al Giardino Corallo sabato 29 settembre alle ore 20,30. Una festa, non un comizio, precisa, annunciando la presenza dei nomi più noti del panorama artistico ed intellettuale di Messina. In video sarà presente Moni Ovadia.
Cambiando fronte la Federazione Provinciale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, ha ufficializzato il proprio appoggio alla Candidatura di Musumeci.” Il MSI sceglie Nello in nome di quel cambiamento che da tempo, si comincia a respirare nell’aria.La Fiamma sarà da monito affinchè astensionisti e indecisi, siano il perno decisivo di una Democrazia che non può perdere in queste elezioni, il volto decisivo del cambiamento”.
Fonte: Tempostretto.it – Rosaria Brancato
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