Domenica 9 agosto, è stata inaugurata ufficialmente la “Via Don Paolo Sorrenti”, strada che collega via R. Salerno a Piazza Carmine.
La strada, di recente realizzazione, è una arteria importante perché rappresenta il collegamento principale con Piazza Carmine, che proprio in questo periodo è soggetta a lavori per un nuovo look. Una via molto visibile e molto frequentata.
Alla cerimonia, organizzata dall’amministrazione comunale, hanno presenziato il sindaco di Guardavalle Giuseppe Ussia, alcuni parenti, tra cui la sorella, di Don Paolo Sorrenti, Don Antonio Varano ed altre personalità del paese. Il sindaco Ussia ha scoperto la targa “Via Don Paolo Sorrenti” davanti ad un pubblico numeroso.
Nella giunta di qualche mese fa è stato dato il via libera alla proposta di intitolare una via al guardavallese Don Paolo Sorrenti che è stato Parroco nella cittadina dal 1966 al 1997. L’Arciprete, lo ricordiamo, è deceduto nell’anno 2005.
A Guardavalle, suo paese di nascita, egli si adoperò senza sosta. E’ stato insegnante di matematica e di religione presso il Seminario di Catanzaro e successivamente presso la Scuola Media Statale di Guardavalle. Per tutti coloro che lo conobbero, in quegli anni particolarmente difficili, Don Paolo è stato un concreto esempio di aiuto, fratellanza e carità cristiana, riusciva ad associare il conforto spirituale e, molto spesso, anche quello materiale alla popolazione.
Oltre alla sua funzione sacerdotale, divenne esempio concreto di umiltà ed impegno verso i bisognosi ed attraverso il suo abito talare mai si dimenticò dell’insegnamento del Vangelo e della chiamata a cui rispose.
L’intitolazione di questa strada è la concreta riconoscenza ad un personaggio che, in parte, ha scritto la storia di Guardavalle e naturalmente anche per tenere vivo il suo ricordo.
Don Paolo Sorrenti, un uomo buono, un saggio, un missionario, un uomo di Dio che ha speso tanti anni della sua vita sacerdotale per insegnare l’amore e il perdono.
Ci aspettavamo una benedizione della targa, ma la targa è stata inaugurata ufficialmente senza alcuna benedizione.
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