Grande successo di partecipazione all’incontro con l’europarlamentare Rita Borsellino, organizzato dall’Associazione “Un’altra Storia” e svoltosi nell’aula consiliare del Comune di Falcone. La manifestazione, intitolata “Venti di legalità democratica”, ha registrato la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali del comprensorio ed è stata coordinata da Marco Filiti (membro del Consiglio regionale di Un’altra Storia): “Stiamo vivendo una fase storica di crisi in cui la buona politica deve ritrovare anzitutto la capacità di ascoltare la società e di conseguenza l’autorevolezza di saperci parlare, in un territorio in cui urge riformulare il concetto di legalità in chiave democratica e partecipativa, che pertanto va assunto a strumento pratico prima che a valore astratto”.
Per l’iniziativa è stata scelta Falcone in quanto luogo altamente simbolico, dato che le recenti inchieste giudiziarie indicano il piccolo centro tirrenico come uno dei crocevia fondamentali delle dinamiche malavitose del territorio, ed ha visto l’adesione di numerose associazioni oltre che la presenza della Dott. Katia Minutoli in rappresentanza della Prefettura di Messina.
I temi della legalità e della lotta alla mafia sono stati affrontati dai vari interventi che, nel raccontare le singole specificità ed esperienze provenienti dal territorio, hanno contribuito a tracciare un quadro piuttosto variegato ma molto apprezzato dal pubblico presente che ha assistito, per più di ore, in maniera attenta ed appassionata.
Sono intervenuti, Carmelo Catania per il Circolo ARCI di Furnari ed autore del libro-inchiesta “La collina della munnizza” sulla discarica dei rifiuti della vicina Mazzarrà Sant’Andrea, Santo Laganà in qualità di Presidente dell’Associazione Nazionale antimafie “Rita Atria”, Franco Paratore in rappresentanza dei Consiglieri Comunali di “Falcone Città Futura”, Salvatore Chiofalo, ex Sindaco di Falcone ed esponente sindacale della CGIL, e la Signora Angela Manca in rappresentanza dell’Associazione Nazionale Amici di Attilio Manca.
Infine, gli interventi più attesi: Maria Teresa Collica, Sindaco di Barcellona P.G., nel ripercorrere le vicende di cronaca degli ultimi mesi che continuano a sporcare di sangue le strade della città del Longano, ha evidenziato come tanto lavoro ci sia ancora da fare per emancipare definitivamente il territorio dall’ingerenza anzitutto culturale della mafia e come, a tale scopo, non possa essere sufficiente il solo impegno delle istituzioni e della magistratura senza l’appoggio delle coscienze civili delle varie comunità.
Poi è stata la volta di Giuseppe Scandurra, Presidente nazionale della Federazione delle Associazioni antiracket e antiusura Italiane, che ha sottolineato non solo le difficoltà di un mondo imprenditoriale fortemente condizionato dal presenza pervasiva del fenomeno mafioso, ma soprattutto, nel ricordare la propria esperienza personale, ha voluto porre l’accento sulla necessità di un maggiore e più efficace sostegno, sia istituzionale che sociale, al fianco di quanti hanno il coraggio di ribellarsi alla malavita organizzata.
Per ultima l’On. Rita Borsellino, che ha manifestato grande soddisfazione per la partecipazione attenta del numeroso pubblico e per la capacità di tutti gli oratori di parlare lo stesso linguaggio, dando ciascuno un contributo complementare all’altro, muovendo ognuno da sfaccettature diverse per esprimere gli stessi concetti di fondo: è l’aspetto principale “che rende questa iniziativa riconoscibile ed efficace”, lanciando al tempo stesso un messaggio di imprescindibile e reciproco legame tra qualsiasi ipotesi di sviluppo economico e sociale, col perseguimento attivo del principio etico e pratico di legalità.
Nel ricordare come il comprensorio tirrenico abbia rappresentato una sorta di habitat naturale per la quasi totalità del gotha mafioso degli ultimi decenni, ha tenuto a sottolineare come ciò sia stato possibile anche grazie al “rispetto” sociale di cui godevano certi personaggi, in certi casi anche da parte di taluni ambienti e rappresentanti istituzionali. Di conseguenza, ha ribadito come assolutamente inimmaginabile una sconfitta della mafia, senza un’opera incessante di isolamento culturale, sociale, economico ed istituzionale per la mafia, i suoi affiliati e per i fiancheggiatori più o meno occulti.