Giuseppe Bruno, 39 anni, e la moglie Caterina Raimondi, 29 anni, sono stati uccisi stamattina appena usciti dalla loro abitazione a Vallefiorita (Cz). Contro di loro sono stati esplosi almeno trenta colpi di kalashikov. Il killer, una volta sicuro di aver centrato l’obiettivo, ha abbandonato l’arma vicino ai corpi ormai privi di vita ed è fuggito senza lasciare traccia. L’omicida era appostato sotto casa. Il duplice omicidio si è consumato in una zona di campagna.

                                                                                                                                                                                                                             Il fratello di Bruno era stato ucciso in un agguato qualche tempo fa. I Carabinieri, intervenuti a seguito della segnalazione di qualcuno che aveva udito le raffiche della sparatoria, non hanno potuto far altro che attestare la morte dei coniugi.

Sull’episodio indaga la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata dal procuratore Vincenzo Antonio Lombardo. Da quanto appreso sembra che “l’obiettivo del duplice omicidio era Bruno, mentre la moglie é stata uccisa perché presente sul luogo del delitto“.

 

Nella zona di Soverato – secondo il procuratore Vincenzo Antonio Lombardo – dopo gli arresti compiuti c’é un vuoto di potere negli ambienti della criminalità organizzata. L’unica cosa che si può dire è che molte vicende nascono sulla volontà di predominio da parte dei gruppi criminali della zona. Il predominio del monopolio delle estorsioni è ritenuto fondamentale. Speriamo di poter dare una risposta in tempi brevissimi anche sul duplice omicidio avvenuto a Vallefiorita”. Le indagini, sembra, sono puntate sulla criminalità organizzata locale.

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