“Sperando oltre ogni speranza” (Rm 4, 18)”. “Condividere la disperazione oggi percorrendo sentieri di speranza”, nell’epoca del dominio del sistema finanziario internazionale e della distruzione dello Stato sociale, per diventare coscienza critica. Martedì 13 novembre, presso la sede del Cesv Messina in via La Farina n. 7, si è presentata in Conferenza stampa la V edizione dell’iniziativa “La Bibbia sulle strade dell’uomo”, in programma a Messina e Catanzaro dal 15 al 17 novembre.
Hanno presentato l’edizione Antonino Mantineo, ordinario di Diritto canonico ed ecclesiastico dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e presidente del Cesv Messina, Carmelo Labate, presidente dell’associazione ecumenica Sae di Messina, e il gesuita Felice Scalia.
Una citazione di San Paolo, “Sperando oltre ogni speranza”(Rm 4, 18) Condividere la disperazione oggi percorrendo sentieri di speranza, con echi nel presente e nelle sue problematiche, è il punto di partenza della quinta edizione de “La Bibbia sulle strade dell’uomo”. Dopo l’appuntamento a Catanzaro di giovedì 15, il programma continua venerdì 16 e sabato 17 novembre, dalle 16 venerdì e dalle 9.00 sabato, presso la facoltà di Giurisprudenza di Messina. Organizzano l’iniziativa la “Piccola Comunità Nuovi Orizzonti” di Messina, la Chiesa Valdese di Messina e Catanzaro, l’Associazione Ecumenica Sae di Messina e l’Associazione Terra e Cielo di Messina, dall’Arcidiocesi e l’Istituto Teologico di Catanzaro, il Dipartimento Scienze giuridiche, storiche, economiche e sociali di Catanzaro, e con il concorso del Centro Servizi del Volontariato di Messina. Anche quest’anno si riflette sulla Parola di Dio, a partire dalle esperienze di vita vissuta. Alla fine sarà approvato e divulgato un documento conclusivo.
Intervengono alla tre giorni studiosi di grande rilievo, tra gli altri, come Rosino Gibellini, editor di “Concilium”, Jurgen Moltmann, teologo, Yann Redalié, biblista e pastore protestante, Sergio Tanzarella, docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, e Rosanna Virgili, docente presso l’Istituto Teologico Marchigiano.
Affermano i promotori in un documento: “L’apostolo Paolo, nella lettera ai Romani, indica Abramo come colui che, abbracciando la fede in Dio e lasciandosi da Lui condurre su vie ignote, è modello della speranza cui guardare e cui ispirarsi, avendo sperato l’impossibile, avendo sperato contro ogni speranza. Fratelli di Abramo siamo tutti, credenti di ogni religione e non credenti, eredi di questa promessa e dell’aspettativa di pace e di giustizia fra gli uomini e con il creato. Il tempo che ci è dato abitare è, però, il tempo delle città senza relazioni, di uomini prigionieri/affamati/ assetati/spogliati dal sistema finanziario internazionale. A molti sembra essere il tempo del silenzio di Dio, mentre il Regno di fratellanza e di amore tarda a venire.
Per questo ci sentiamo un po’ tutti disorientati in un clima decadente, che non è soltanto abbandono dei valori umani, ma soprattutto rinuncia a cercare qualcosa per cui valga la pena di vivere: decadenza e nichilismo come compagni di tanti che abitano questo nostro Occidente senza mete e al tramonto.
Eppure, solo al culmine della disperazione, quando ragionevolmente non vi è nulla in cui sperare, si annuncia una possibile speranza da coltivare: solo in quel punto può avvenire la metanoia che con-verte la disperazione in speranza.
Sperare mentre il naturale desiderio di felicità resta costantemente non appagato, mentre presi da un totale disorientamento mai ci diamo per vinti, mai definitivamente superati. Quando la via della speranza appare come un sentiero interrotto, quando ogni passaggio appare precluso, ecco che allora non resta che il salto, non resta che sperare l’insperato. Solo da qui, da questo paradosso, comincia la vera speranza che diventa indignazione dell’uomo di fronte ai mali del mondo, che diventa denuncia e protesta: il contrario della rassegnazione.
E’ solo questa la “debole speranza messianica”, la forza straordinaria della sua e nostra debolezza. Pur mostrandoci i limiti dei nostri sforzi e dei nostri progetti la speranza messianica schiude, infatti, la fiducia in un orizzonte ed una prospettiva in cui l’Amore prenda il posto dell’individualismo e della sopraffazione.
Solo la disperazione condivisa con i crocifissi della storia può alimentare una folle speranza, un’inesausta sete di giustizia, un’insaziabile fame di pace, l’insperabile speranza che dalle macerie nasca la conversione dei cuori e delle menti.
La disperazione dei senza lavoro, di quelli che non provano a cercarlo, di quelli che lo perdono, in particolare dei giovani privati di futuro, giunge inascoltata ai governi, i quali vanno distruggendo nella grande casa dell’Europa le esperienze positive dello Stato sociale, della culla dei diritti umani. Nel silenzio “assordante” delle istituzioni civili e religiose, contrastato soltanto dal dissenso e dalle proteste di pochi movimenti, manca nel nostro Paese e nei suoi governanti la tensione etica e morale; manca la volontà di avviare riforme condivisibili, ispirate alla giustizia sociale. Manca la capacità della politica di orientare e governare i processi economici e finanziari, finalizzandoli ai beni comuni e ai più deboli. E, quindi, manca la fede nei cieli nuovi e in una terra nuova.
Ancora Paolo, l’apostolo della speranza, raccomanda a tutti: “Non vogliate adeguarvi a questo mondo; ma trasformate voi stessi con il rinnovamento delle vostre menti” (Rm 12, 2). Nuova mentalità, nuovi desideri.
Perché rinasca la speranza la prima cosa da fare è liberare la Chiesa spesso connivente con il sistema imperialistico. Il sistema usa Dio in modo magistrale per rendere le religioni funzionali al sistema stesso. Anche nel nome di Dio il sistema occidentale produce e vende armi, dichiara guerra ai popoli, controlla il mercato, fa pagare i suoi guasti e le sue speculazioni alle famiglie e ai poveri.
Le religioni, le Chiese, gli uomini di buona volontà siamo chiamati a diventare coscienza critica del sistema che è stato costruito. Le Chiese e i cristiani devono scoprire Dio come il Dio degli ultimi, degli schiavi, delle scorie del mondo, abbandonando tutti i fondamentalismi che ci minacciano.
Nelle comunità locali dovremo prestare ascolto ai movimenti di resistenza e alle reti operative per un alternativo stile di vita. Il vescovo Pierre Clavarie di Oran (Algeria) ripeteva: Non c’è umanità se non al plurale e io ho bisogno degli altri. Questo è il tempo dell’azione efficace, del Vangelo vissuto nel segno della fratellanza, per riprendere il kairos della speranza. Poiché “è nella speranza che siamo stati salvati” (Rm 8,24). Da una speranza indignata, un amore politico e, quindi, servizievole dipende la stessa possibilità di salvezza e di costruzione del Regno”, concludono i promotori.
Programma della V edizione “La Bibbia sulle strade dell’uomo”: “Sperando oltre ogni speranza” (Rm 4, 18).
Giovedì 15 novembre – Catanzaro ore 10 – Istituto Teologico
- Introduzione: Prof. Nino Mantineo
- Moderatore: Dott. Luigi Guzzo
- Testimonianza di un’insegnante nel campo rom
- Prof. Rosanna Virgili: “Paolo, messaggero di vita nuova in un tempo di crisi epocale ”
- D. Giovanni Mazzillo: comunicazione
- D. Giuseppe Silvestri: “La speranza cristiana, radice e anima di ogni liberazione”
Ore 16 – Università Magna Graecia di Catanzaro
- Moderatore: Domenico Bilotti
- Testimonianza di D. Giacomo Panizza
- Prof. Rosino Gibellini: “Per un’etica della speranza”(Introduzione alla Lectio magistralis)
- Lectio magistralis del Prof. Jurgen Moltmann: “Il futuro ecologico della teologia moderna”
Venerdì 16 novembre – Messina ore 16
- Introduzione: Prof. Salvatore Berlingò
- Moderazione: Dott. Sandro Gorgone
- Testimonianza del gruppo “La Noce” di Palermo
- Prof. Rosino Gibellini: “Per un’etica della speranza” (Introduzione alla Lectio magistralis)
- Lectio magistralis del Prof. Jurgen Moltmann: “Il futuro ecologico della teologiamoderna”
- Prof. Rosanna Virgili: “Paolo, apostolo della speranza”
Ore 21.00 – Sala Laudamo di Messina
- Concerto del Coro polifonico della Parrocchia S. Nicolò di Ganzirri
Sabato 17 novembre – Messina ore 9
- Moderatore: Julia Hillebrand
- Testimonianza di Claudio Risitano
- Prof. Sergio Tanzarella: “Concilio vaticano II: storia di speranza”
- Don Roberto Fiorini: “Una speranza nel mondo del lavoro che cambia”
- Prof. Yann Redalié: “L’esempio di Abramo: «Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza» (Rm 4, 18)”
Segreteria organizzativa: Erika Maria D’Arrigo, cell. 347/9951268, mail: ericamaria.darrigo@libero.it; Luigi Mariano Guzzo, cell. 327/ 7085124, mail guzzo.luigimariano@virgilio.it