foto58Secondo il nuovo regolamento per la concessione d’uso del Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, approvato con delibera di Consiglio comunale n. 42/C del 23 aprile scorso, è già in vigore dallo scorso martedì 7 maggio, la tariffa giornaliera di 100 euro (50 euro per le ore antimeridiane e 50 euro per quelle pomeridiane), a titolo di rimborso spese. Per la celebrazione di matrimoni l’importo previsto è 30 euro. Sono possibili concessioni a breve periodo, non superiori a tre giorni, o ricorrenti, ma non è permessa la concessione permanente. E’ inoltre vietata la vendita o la pubblicizzazione di qualsiasi prodotto, mentre è consentita la distribuzione gratuita di materiale illustrativo delle iniziative sociali di interesse pubblico. Il Regolamento prevede una riduzione del settanta per cento, a decorrere dal secondo giorno, per quanto riguarda iniziative culturali a carattere espositivo (mostre, esposizione di quadri, ecc…). L’utilizzo dei locali sarà concesso, con provvedimento dirigenziale, a seguito di presentazione di apposita istanza, da far pervenire all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, almeno dieci giorni prima della data prevista per l’utilizzo, con allegata la ricevuta del versamento da effettuare sul conto corrente postale n. 14063986 o con bonifico IBAN: IT 89 N 02008 16511 000 300034781, intestati a Comune di Messina – Servizio di Tesoreria – Ragioneria Generale Entrate – piazza Unione Europea n. 1 – Messina, con la causale “Utilizzo Salone delle Bandiere”. Eventuale esito negativo sarà comunicato entro 48 ore dalla presentazione della richiesta. Le concessioni sono gratuite nel caso in cui si tratti di riunioni di interesse pubblico generale aperte alla partecipazione dei cittadini o se organizzate da partiti politici rappresentati in Consiglio comunale, da organizzazioni sindacali, quando è prevista la trattazione esclusiva di argomenti che interessano i dipendenti comunali, da organismi di diretta espressione dell’Amministrazione (Collegio dei Revisori, Collegio di Difesa, ecc…). La concessione potrà essere revocata, con preavviso di tre giorni, in caso di prioritarie esigenze per attività istituzionali o situazioni imprevedibili.

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