L’Università delle Generazioni propone di realizzare al largo della costa del mare di Gaza un’isola della Memoria e della Pace con tutta l’enormità dei detriti dei bombardamenti israeliani effettuati in questa ennesima guerra nella Terra Santa.
Infatti, una volta finito tale conflitto, pensando alla ricostruzione della Striscia di Gaza, si renderà necessario ripulire dai tantissimi detriti il territorio martoriato dalle bombe. Dove portarli se non in mare per formarne un’isola che sia dedicata alla Pace e alla Memoria, con la speranza che non ci siano più guerre e distruzioni né a Gaza né in nessun’altra parte del mondo?
<< Inoltre – afferma Domenico Lanciano, fondatore e responsabile del sodalizio culturale attivo dal 1993 – tale isola artificiale potrebbe essere pure utile per dislocare parte della popolazione palestinese che già affolla un troppo ristretto territorio.
Con tutto il cemento armato e i detriti edilizi questa ipotetica isola artificiale avrebbe solide basi su cui poggiare una nuova città, prototipo del futuro.
La comunità internazionale potrebbe contribuire alla realizzazione di questa isola la cui grandezza e funzionalità dipenderanno non solo dalla enormità di detriti a disposizione ma anche dalla volontà di dotare Gaza di strutture di pace e di progresso. Magari una “zona franca”. Tutto tale progetto potrebbe avviarsi con la supervisione ed il governo delle Nazioni Unite. Il nome della nuova città? Peace City, ovviamente! >>.