L’Università delle Generazioni, da quasi ventuno anni (31 gennaio 1995), ascolta la gente e, spesso, si fa interprete delle sue proposte e le rilancia. Ultimamente, alcune signore insistono perché venga esercitato il diritto del 5 per mille a favore dell’ospedale Caracciolo di Agnone. Ma ciò è possibile unicamente costituendo (ai sensi dell’art. 10 del decreto legislativo n. 460 del 4 dicembre 1997 e successive modificazioni ed integrazioni) una adeguata associazione ONLUS (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che ovviamente sia “no profit” e di promozione sociale, iscritta negli appositi elenchi territoriali (ai sensi dell’art. 7 c. 1-2-3- delle legge n. 383 del 7 dicembre 2000).
Ma chi dovrebbe istituire una simile Onlus che potrebbe denominarsi “Amici dell’Ospedale Caracciolo di Agnone”? Forse una federazione di quelle associazioni che da qualche tempo si stanno battendo per la salvezza di questo ospedale di frontiera interregionale, come ad esempio “L’articolo 32”, “Il cittadino c’è”, “L’Ufficio della Pastorale Sanitaria della Diocesi di Trivento”, il “Gruppo tassisti di Roma per il territorio e per l’ospedale interregionale di Agnone”, “l’Associazione Culturale Nuova Villacanale” e altri che, in vario modo, partecipano alle rivendicazioni. Una Onlus, poi, per fare cosa? Sicuramente sostenere a 360 gradi il Caracciolo e spingersi pure, se il gruzzolo del cinque per mille sarà consistente, a dotarlo di attrezzature per aumentarne le potenzialità dell’offerta socio-sanitaria.
L’esperienza multi-decennale associativa ci dice che è necessario che si faccia avanti un vero e proprio “apostolo” che sposi pienamente una simile causa spingendo fino all’inverosimile, poiché l’impresa è tanto ardua quanto necessaria. Un “leader” insomma che si spenda volontariamente per una assai nobile finalità collettiva. Ma è lecito dubitare che, nell’apatia imperante, ci siano tali condizioni in Agnone e in Alto Molise, se fino adesso, per fermare o arginare il depontenziamento del Caracciolo, si è fatto troppo poco ed anche con grande fatica motivazionale ed organizzativa?
Ecco, l’Università delle Generazioni (che, con i suoi fin troppo risibili mezzi, non si è mai risparmiata per queste montagne) ha assolto al dovere di dare voce a chi intende farsi sentire per la promozione sociale. Adesso, aspettiamo che ci sia qualcuno (singola persona o associazione) che, avendone più possibilità e volontà, esamini questa bella proposta che viene dalla base del popolo e decida di portarla avanti a beneficio di tutti indistintamente, proprio dal momento che a tutti indistintamente è utile una buona sanità in queste aree non solo disagiate nella sanità ma anche in altri aspetti indispensabili (come strade, altre infrastrutture e servizi dignitosi da 21° secolo).
Redatto da Domenico Lanciano