Ragusa – Al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, la Guardia di Finanza smaschera una coppia di coniugi che per anni ha truffato l’I.N.P.S. facendosi riconoscere invalidi totali bisognosi di continua assistenza e percependo emolumenti non spettanti per migliaia di euro. Le attività sono scaturite dall’analisi dell’incrocio delle banche dati messe a disposizione dall’I.N.P.S. con altri elementi quali i redditi percepiti e la motorizzazione civile.
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo hanno infatti scoperto che la moglie, alla quale era stata diagnosticata una “sclerosi multipla a severa incidenza funzionale in soggetto cieco assoluto”, ed il marito anch’egli riconosciuto affetto da “sclerosi multipla con grave deficit motorio e della deambulazione”, non avevano assolutamente bisogno, in realtà, dell’assistenza di alcuno per vivere una vita normalissima.
Facevano la spesa autonomamente caricandosi le borse piene ed intere confezioni di acqua, guidavano la macchina, andavano al mercato a scegliersi, allo specchio, gli accessori di abbigliamento più adatti, senza sapere che le Fiamme Gialle filmavano ogni loro movimento.
Alle visite mediche, però, si presentavano con stampelle e carrozzine, vedendosi riconosciute invalidità totali e inabilità lavorativa permanente profumatamente indennizzate dallo Stato. Avevano avuto assegnato, addirittura, un alloggio popolare I.A.C.P. a Ragusa ed il posto riservato sotto casa per la propria autovettura.
A seguito dell’attenta disamina delle cartelle cliniche da parte di un perito medico appositamente nominato ed alle riprese video effettuate dai Finanzieri, si sono invece riconosciute “non congrue” le diagnosi fatte ai coniugi, ovvero si è ritenuto che entrambi non siano affetti da patologie così gravi da avere diritto a emolumenti erogati dall’I.N.P.S. pari, oggi, a 3.500 euro mensili.
Il Tribunale di Ragusa ha quindi ritenuto che dal 2006 ad oggi i due indagati abbiano indebitamente percepito indennità di accompagnamento e pensioni di invalidità per un ammontare complessivo di circa 183.000 Euro.
Questa mattina le Fiamme Gialle stanno quindi eseguendo un sequestro preventivo per equivalente per un ammontare pari a quanto sottratto dai coniugi alle casse dell’I.N.P.S. che è parte lesa nella vicenda.
La villetta di campagna a Ragusa, l’autovettura, due quad e le loro disponibilità finanziarie fino alla concorrenza della cifra indebitamente percepita saranno cautelate per la successiva confisca da parte dell’Erario.
I due coniugi, indagati per truffa aggravata in concorso in danno dello Stato, verranno sottoposti ad una nuova visita per appurare le loro reali condizioni di salute e, comunque, vedranno bloccati i pagamenti delle indennità da parte dell’Istituto Previdenziale. Al vaglio della magistratura inquirente anche il ruolo dei tanti medici coinvolti nella vicenda.
Le operazioni di analisi continuano in sinergia con l’ufficio provinciale dell’I.N.P.S. per scovare altri falsi invalidi che rappresentano soprattutto per le persone che hanno un effettivo stato di necessità un aspetto difficilmente comprensibile.