Guardavalle Web riceve e pubblica -“Chi rema contro il direttore generale della Fondazione Tommaso Campanella?”. Sembra essere questa la domanda di fondo che, ieri, ha spinto ben 13 professori universitari e direttori di altrettante Unità Operative (Fulvio Zullo, Pierosandro Tagliaferri, Pierfrancesco Tassone, Rosario Maselli, Patrizia Doldo, Angelo Lavano, Ermenegildo Santangelo, Ugo Bottoni, Antonino Belfiore, Manfredi Greco, Andrea Amorosi, Aldo Garozzo e Ubaldo Prati) a scrivere una lettera ufficiale al Rettore dell’Università, Francesco Saverio Costanzo e, per conoscenza, al preside della Facoltà Giovanbattista De Sarro. “Invitiamo la M.V., quale referente della nostra dignità professionale e accademica, ad impedire che ostacoli si frappongano all’operato del direttore generale nel rispetto della visione strategica delineata e sempre attuale del compianto Maestro professore Salvatore Venuta”. I professori hanno, quindi, voluto condividere la forte azione di rinnovamento e di rilancio del Polo Oncologico attivata dal direttore generale Angela Di Tommaso. Un’azione – a parere di molti – “che non si era mai riscontrata in precedenza e che potrebbe veramente portare al riconoscimento come IRCCS della Fondazione”. Remare contro il direttore generale del Polo Oncologico non è, comunque, una novità. Rimangono altrimenti inspiegabili alcune precedenti dimissioni. Lo scontro, quindi, non è solo politico, tra chi vuole che il Polo decolli e chi no. La Fondazione Campanella, nata sotto buon auspici con l’intento di diventare un avanzato Istituto di ricerca, potrebbe, insomma, chiudere battenti se non si modificheranno alcuni atteggiamenti ostativi che da tempo sono sotto gli occhi tutti. In primis quello dell’Asp la cui commissione per l’accreditamento non ha ancora dato una risposta definitiva. “Al direttore generale della Fondazione “Tommaso Campanella” – aggiungono i professori – esprimiamo vivo apprezzamento per tutta l’attività fin qui svolta, prendendo atto dei percorsi attivati, quali: riconoscimento del Centro Oncologico, come Istituto di Ricovero e Cura a carattere Scientifico; adempimenti e formalità adottati in ragione delle prescrizioni formulate dal Dipartimento della Salute della Regione Calabria, per l’accreditamento della struttura; assunzione di personale, nell’ambito del Piano di rientro regionale; decisione di proseguire nell’attività gestionale e perseguimento degli obiettivi programmati dal CDA”. Quattro punti di interesse strategico sui quali il dg ha posto grande attenzione, “remando – aggiunge qualcuno – spesso contro tutti”. “Chiediamo, dunque, – concludono i direttori delle 13 Unità Operative – che tutte le Istituzioni coinvolte dal programma operativo, si adoperino, concretamente e fattivamente, nella realizzazione del percorso ministeriale già magistralmente tracciato dalla dottoressa Di Tommaso”. Per definire i dettagli e rimuovere eventuali ostacoli, interni ed esterni, è stato, quindi, chiesto un incontro congiunto tra i vertici della Fondazione e quelli dell’Università.
Vincenzo Ursini