Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Barcellona Pozzo di Gotto ha eseguito ieri l’ordinanza di misura cautelare con la quale il Collegio per il Riesame del Tribunale di Messina ha stabilito il trasferimento in carcere di Giardina Tindaro, ventisettenne barcellonese ritenuto responsabile del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo era stato arrestato insieme alla convivente Calabrese Natalina lo scorso 9 gennaio dai poliziotti del Commissariato di Barcellona. Una complessa attività di polizia finalizzata al contrasto del fenomeno spaccio, particolarmente presente nel barcellonese negli ultimi tempi, aveva portato gli agenti a perquisire due abitazioni riconducibili al ventisettenne.
Le perquisizioni domiciliari avevano permesso il rinvenimento e sequestro di 30 grammi di cocaina e di un chilo di marijuana che, immessi sul mercato, avrebbero avuto un valore complessivo superiore ai 40.000 euro e avrebbero potuto essere suddivisi rispettivamente in 52 e 3744 dosi. Erano stati trovati anche un bilancino di precisione e 30 grammi di mannite.
Dopo l’arresto, il pusher aveva trascorso un breve periodo in carcere. Poi, ne era stato disposto il trasferimento agli arresti domiciliari.
Oggi, con l’accoglimento dell’appello proposto dal PM di Barcellona Pozzo di Gotto dr. Mirko Piloni, il pusher torna in carcere.
I poliziotti del Commissariato di Barcellona sono stati impegnati anche su un altro fronte: quello del mancato rispetto delle prescrizioni imposte dal regime della sorveglianza speciale o di altre misure cautelari.
Sono stati infatti denunciati due barcellonesi, entrambi sottoposti alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.
I due hanno, in maniera reiterata, violato le prescrizioni imposte loro. L’uomo sottoposto alla misura di soggiorno nel comune di residenza non era in casa durante un controllo operato dai poliziotti in nottata; l’altro, per ben cinque volte, non si è presentato negli orari imposti presso gli uffici di polizia.