Nell’ambito delle celebrazioni per i 400 anni della nascita di Mattia Preti, sabato 2 marzo nella chiesa di San Domenico a Taverna, la musica proposta da “I Turchini di Antonio Florio” ha riscosso grande successo. Il concerto organizzato dall’Associazione “Donne in Arte” in collaborazione con il Comune di Taverna e l’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, con il progetto “Mattia Preti, Leonardo Vinci e gli altri…”, ha centrato l’obiettivo di far conoscere al pubblico, oltre alle opere di Mattia Preti, anche quelle di un grande musicista calabrese del periodo barocco barocco: Leonardo Vinci.
Originario di Strongoli (Crotone), il Nostro si impose nel suo tempo, sia come compositore di opere buffe che di opere serie ed ebbe l’onore, tra gli altri, di musicare anche i libretti del Metastasio, raggiungendo grande successo. Lo stesso ottenuto, nella splendida cornice della chiesa di S. Domenico in Taverna, tra le preziose tele di Mattia Preti, dall’orchestra “I Turchini di Antonio Florio”, che da trent’anni riscopre e divulga opere dimenticate, come quelle di Vinci, del quale hanno eseguito arie tratte dalle opere “Partenope” e “Artaserse” oltre a alcune sinfonie, e a uno straordinario “Fandango”, nel bis richiesto dal pubblico accorso numeroso.
Fondata nel 1987 da Antonio Florio “I Turchini”, per il rispetto rigoroso delle loro esecuzioni, possono essere considerati una delle orchestre barocche più importanti al mondo. Con le eccelse qualità di strumentisti e cantanti hanno saputo conquistare la fama internazionale, calcando palcoscenici prestigiosi tra i quali l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Teatro di San Carlo, il Palau de la Música di Barcellona, la Berliner Philharmonie, il Teatro Lope de Vega di Siviglia, il Teatro Reale La Monnaie di Bruxelles.
Quello dei “Turchini” è stato realmente un viaggio nel tempo: sonorità barocche in una chiesa dello stesso periodo e un pubblico entusiasta per l’opportunità di poter ascoltare musiche raramente eseguite. L’orchestra diretta da Antonio Florio ha eseguito il programma con modalità inedite per gli spettatori, rimanendo in piedi, utilizzando gli strumenti antichi e fraseggiando secondo la prassi esecutiva del XVIII secolo, per offrire nuove sonorità e un’interpretazione filologica di altissimo livello.
Considerando il riscontro positivo ottenuto, manifestazioni come “Mattia Preti, Leonardo Vinci e gli altri….” sono in grado cioè di valorizzare i nostri Grandi Artisti. E’ con queste manifestazioni che mirano alla riscoperta del passato che si potrà dare maggiore forza ad una calabresità da rivendicare, unitamente ad una qualità elevata dei contenuti spesso trascurati. La divulgazione delle opere di Mattia Preti e di Leonardo Vinci è un percorso importante che troverà maggiore spazio in futuro. Proprio dalla conoscenza della nostra storia passata potrà essere ricostruita che appartiene a noi e ai nostri figli. L’orgoglio di essere calabresi è stato cancellato da secoli di dominazioni, ed oggi gli intellettuali, gli artisti, i musicisti, per primi sono chiamati a riscoprire e diffondere le nostre origini, per fare sentire tutti i calabresi fieri di esserlo e in grado di valorizzare il nostro patrimonio, anziché calpestarlo, poiché anche lo sviluppo dell’economia e del turismo, passano dal risveglio culturale che sapremo imprimere e dalla fiera riscoperta delle nostre origini.