Messina. Nel corso della conferenza stampa, tenutasi stamani a palazzo Zanca, il sindaco Renato Accorinti, il vicesindaco, Guido Signorino, e gli assessori Daniele Ialacqua e Nino Mantineo, hanno trattato le problematiche relative alla “Tares”, tassa comunale sui rifiuti e sui servizi. “Noi non vogliamo sottrarci – evidenzia il sindaco Accorinti – a qualsiasi errore su fatti e avvenimenti del nostro percorso; è corretto però ricordare che i 44 milioni di euro per lo smaltimento dei rifiuti non sono assolutamente attribuibili a noi, bensì sono il frutto dell’attività amministrativa degli ultimi 40 anni. A nessuno di noi, amministratori e cittadini, piace stare in una città sporca con cassonetti stracolmi. Il nostro obiettivo futuro è pagare meno; l’unica strada perseguibile quindi, per risparmiare, è la realizzazione di un impianto di discarica in città. Da quest’anno sarà finanziato anche per metà popolazione il porta a porta e tutto ciò rappresenta un cambio epocale”. “Abbiamo riscontrato – aggiungono Signorino, Ialacqua e Mantineo – una mole enorme di debiti e contenziosi maturati negli anni tra Comune, AT03, Messinambiente, Tirrenoambiente, e nessun impianto di smaltimento rifiuti in città. I mezzi per la raccolta sono obsoleti (15-20 anni), i cassonetti ridotti di numero e in stato pietoso. I problemi organizzativi dell’ente gestore dei rifiuti hanno causato costi elevati per la gestione dell’intero sistema (piano economico-finanziario febbraio 2013 pari a 43.800.000 euro). I costi alti per il conferimento dei rifiuti fuori dal Comune ammontano a circa 10 milioni di euro per lo smaltimento nella discarica di Mazzarrà S. Andrea, più 2,5-3 milioni di euro per il trasporto, raggiungendo così la più bassa percentuale di raccolta differenziata d’Italia, pari a circa il 5-6 per cento, con sottoutilizzo delle isole ecologiche e dei cassonetti per la raccolta differenziata. Le cinque discariche emergenziali (Tripi Piani, Tripi Formaggiara, Valdina, Vallone Guidari, Portella Arena), da mettere in sicurezza, sono frutto della continua situazione di emergenza ordinaria nella gestione del servizio. Nonostante ciò l’Amministrazione comunale è riuscita a ridurre l’iniziale piano economico – finanziario di 1 milione 800 mila euro. Abbiamo invitato a Messina Enzo Favoino, esperto europeo rifiuti Zero, – proseguono gli assessori Signorino, Ialacqua e Mantineo – e riavviato, il 7 ottobre scorso, la campagna informativa per la raccolta differenziata <IO NON RIFIUTO>, con un costo di circa 3 mila euro contro i 400 mila spesi in passato. Con la gestione del passaggio dal sistema ATO al sistema SRR, sono state riavviate le procedure relative ai progetti d’impianto per lo smaltimento dei rifiuti (impianti di Pace e gestione umido di Mili, progetto di raccolta differenziata porta a porta). Dopo la riassunzione della gestione diretta del Comune dall’1 ottobre, dopo la chiusura ATO, sono stati riorganizzati i servizi di conferimento dei rifiuti in discarica da Mazzarrà, chiusa improvvisamente il 30 settembre, a Motta S. Anastasia. L’Amministrazione comunale è stata compartecipe nella presentazione e nell’approvazione della delibera rifiuti zero, ottenendo dalla Regione il bando, pubblicato a fine 2013, per la costruzione dell’impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti a Pace. Il nostro programma prevede la campagna sulla differenziata (3 mila contro 400 mila euro), il rilancio delle isole ecologiche con informatizzazione con tesserino sanitario, il completamento della progettazione per la messa in sicurezza delle discariche comunali, l’elaborazione del Piano ARO per la gestione in house del servizio di spazzamento, raccolta rifiuti e raccolta differenziata, il riadeguamento dei MINICAM dell’ATO (micro-isole ecologiche) da ricollocare sul territorio, la riorganizzazione del dipartimento ambiente e sanità, che da circa dieci anni non gestiva più il servizio di igiene urbana, il potenziamento dell’ufficio tributi e la riorganizzazione della raccolta differenziata, in vista dell’avvio dell’impianto di valorizzazione della frazione secca dei rifiuti in fase di completamento in zona Pace. La raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, per raggiungere in pochi anni il limite di legge del 65 per cento, porterà alla riduzione dei costi di gestione, in tre-quattro anni di 6-7 milioni di euro, con conseguente riduzione della TARES. La legge di stabilità 2013, emanata dal governo Monti, impone l’obbligo ai Comuni di copertura totale del servizio a carico dei cittadini mediante la Tares, tassa gravosissima perchè per legge va conteggiata fino a coprire il costo totale del servizio, ed a Messina ancor più elevata per gli alti costi del bilancio di Messinambiente e Ato3. Non è stato possibile rimanere in Tarsu perchè questa tassa copriva solo una parte dei costi e avrebbe significato quindi rimanere scoperti per oltre 10 milioni di euro. Soltanto attraverso – concludono Signorino, Ialacqua e Mantineo – una significativa riduzione degli RSU e una migliore strutturazione della società che gestirà la raccolta in futuro, la Tares inciderà meno sui cittadini. Abbiamo individuato cinque gruppi di fascia sociale, che dal 20 gennaio al 20 febbraio, potranno avanzare istanza per l’esenzione totale o parziale della tassa. Le agevolazioni riguardano i nuclei familiari con 1 solo componente ultrasettantenne e con invalidità 100 per cento; nuclei familiari con capofamiglia in stato di detenzione o il cui stato di detenzione è cessato nel 2013; donne e uomini soli o separati con un reddito annuo ISEE inferiore a 4 mila euro; disoccupati o persone che abbiano perso il lavoro nel 2013; e nuclei familiari con uno o più elementi con invalidità uguale o superiore al 75 per cento”.