Taormina. Narrativa d’autore, alta cucina e un pizzico di sagace denuncia politica. Taobuk continua a porsi come crocevia tra le arti, manifestazione poliedrica ideata dalla presidente Antonella Ferrara, carismatico esempio di tenacia e raffinatezza.
La minaccia della pioggia non ha di certo scoraggiato il numeroso pubblico che anche ieri, in occasione della quarta giornata del Festival Internazionale del Libro di Taormina, ha affollato la suggestiva terrazza panoramica dell’Archivio Storico, attratto dall’irresistibile mix culturale marchio di fabbrica della kermesse.
Si è cominciato con lo scrittore Andrea Vitali che, in una densa chiacchierata con il giornalista Rai Nuccio Vara, ha presentato “Quattro sberle benedette”, successo editoriale edito da Garzanti. Un romanzo corale ambientato nel 1929, in cui l’autore, ficcando il naso tra le beghe e i segreti della sua Bellano immaginaria e realissima al tempo stesso, segue le tracce di un mistero che coinvolge persone e luoghi simbolici del paese.
«La caserma dei Carabinieri – spiega Vitali – è uno spazio emblematico, una sorta di riassunto dell’Italia, con i suoi dialetti e i vari rappresentanti regionali. Ho spesso sostenuto che la geografia sia la vera protagonista seriale delle mie storie. In “Quattro sberle benedette” è il lago ad essere centrale, ma ci sono anche la Sardegna e la Sicilia, isole di origine di due carabinieri che litigano di continuo. Mi piaceva l’idea di isole contro: due idee forti che non vogliono cedere il primato una all’altra».
A seguire è stata la volta di Alessia Gazzola, giovane rivelazione del giallo italiano, gradito ospite di Taobuk fin dalla prima edizione. Intervistata con competenza dalla giornalista Lucia Gaberscek, l’autrice ha accompagnato il pubblico nel grande Santuario delle Umiliazioni, l’istituto di medicina legale dove lavora Alice Allevi, buffa protagonista dell’intera saga firmata dalla Gazzola, di cui “Le ossa della principessa” è l’ultimo avvincente titolo, edito da Longanesi. Un originalissimo “thriller divertente”, che mischia schemi e generi narrativi apparentemente antitetici.
«Sono una grande amante delle commedie e dei linguaggi leggeri, per questo – ha sottolineato l’autrice – è più che naturale per me usare un tono lieve e riprodurre dinamiche da commedia sentimentale. Eppure ho deciso che Alice Allevi, doveva essere un medico legale. Una scelta che ha cambiato le sorti della sua vita, e forse anche della mia. Solo rileggendo mi sono resa conto di aver scritto un romanzo in bilico tra la comicità e il noir, anche grazie al carattere dell’imbranata protagonista».
Se è vero che gli amori non corrisposti sono i più strazianti, quello di Alice per la medicina legale li batte tutti. Sembra quasi che la sua tormentata esistenza in Istituto le abbia concesso una tregua, quanto basta per provare a mettere ordine nella sua sempre più disastrata vita amorosa, ma non è così. Ambra Negri Della Valle, la bellissima, brillante, insopportabile e perfetta Ape Regina, è scomparsa. Toccherà proprio alla goffa Alice fare luce su questo mistero.
Ospite della quarta giornata di Taobuk anche l’attrice Lucia Portale, uscita dalla fucina del Teatro Stabile di Catania, che ha magistralmente interpretato alcuni significativi passi di “Quattro sberle benedette” e “Le ossa della principessa”.
Last but not least “La repubblica del maiale”, pamphlet sarcastico e acutissimo firmato da Roberta Corradin ed edito da Chiare Lettere, che racconta la politica del Belpaese come non l’ha mai fatto nessuno. Una cavalcata di decennio in decennio, dalla fine della fame del dopoguerra alla scoperta del cibo sano e leggero, complice la crisi economica di oggi. Lo sguardo obliquo di una affermata critica gastronomica e appassionata cittadina, attenta alle ideologie, di tutti i tipi, ci regala un’Italia mai vista così.
«Ho tentato di ricostruire la storia degli ultimi 50 anni d’Italia partendo dal cibo già nel titolo. Sentiamo spesso dire – sostiene sarcastica Corradin – che l’Italia è la “repubblica delle banane”. Io invece ho trovato una prova storiografica che rende più appropriata un’altra definizione: i Padri Costituenti si riunivano presso il cosiddetto Comitato del Porcellino per scrivere la nostra Costituzione. Inoltre quando ho cominciato a scrivere il libro era appena esploso il cosiddetto “scandalo porcellum”. Siamo senza dubbio “La repubblica del Maiale”: nasciamo e precipitiamo sempre lì».
Insieme all’autrice anche Carmelo Chiaramonte, chef errante di indiscussa fama, prestato alla scrittura per “Arance”, pregevole progetto editoriale commissionato da Oranfrizer per riscoprire, tutelare e valorizzare le mille declinazioni non solo gastronomiche del frutto che ci rappresenta nel mondo.
Un’infinita gamma di succulente suggestioni profumate di zagara, che il numeroso pubblico ha potuto assaggiare, grazie alla degustazione offerta da Oranfrizer e firmata da Chiaramonte, superba chiusura di un’altra bellissima giornata all’insegna delle Belle Lettere con Taobuk.