Il quartiere ha redatto un documento in cui si indicano tutte le criticità presenti nelle strade del quartiere dove al più presto si spera possano essere effettuati gli opportuni interventi. Strade terra di nessuno e segnaletica stradale fantasma. Questa la condizione lungo le arterie della II circoscrizione, oggetto di un documento redatto dal quartiere e votato nel corso dell’ultima seduta di consiglio, con cui si stigmatizza fortemente l’atteggiamento indifferente del dipartimento mobilità. I problemi, infatti, non sono recenti, anzi sono segnalati da circa tre anni, ovvero dall’inizio del mandato amministrativo. Ad oggi però nessuna risposta, quasi il territorio fosse stato dimenticato dal settore viabilità comunale.
“Oltre a non aver mai attuato alcun progetto di mobilità urbana – scrive il presidente della circoscrizione Di Blasi – per migliorare la caotica viabilità lungo la ex SS 114, la via Adolfo Celi e la via Marco Polo, tanto per citare le strade principali, nonostante siano molteplici le idee da poter attuare, purtroppo rimasti nel cassetto, che interessano questa Circoscrizione, il totale abbandono da parte del settore”. Il consiglio, preso atto, quindi, della degradante condizione in cui si trova il proprio territorio da un punto di vista viabile e constatato che le risorse finanziarie del settore, seppure esigue, vengono sempre destinate ad altre zone della città, chiede, anche alla luce della continua espansione residenziale e commerciale della zona, che l’Assessore alla Mobilità Urbana ed il Dirigente preposto programmino, con opportuna sollecitudine, gli interventi più urgenti chiesti da questo Consiglio per il proprio territorio, ossia la realizzazione della segnaletica orizzontale e delle strisce pedonali lungo la Via Adolfo Celi, la ex SS 114, la via Marco Polo a Contesse e la via Consolare Valeria a Pistunina, ponendo maggiore attenzione alle zone di Largo La Rosa a Minissale, al bivio di S. Lucia, del Rione CEP, di Zafferia ed allo svincolo di S. Filippo, oggi completamente prive di segnaletica e quindi pericolose per la pubblica incolumità di pedoni ed automobilisti.
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