(Foto dal web) – È un fenomeno registrato durante l’estate in tutto il golfo di Squillace e che ha tenuto banco nei discorsi sotto l’ombrellone forse più della crisi economica. È quello relativo alla presenza di molti pesciolini a riva che, fin dal bagnasciuga mordicchiano le caviglie dei bagnanti. Numerose le segnalazioni da parte di adulti e bambini che, appena entrati in mare, si vedevano letteralmente attaccare piedi e gambe da voraci branchi di pesciolini. Totò Vallone, 60 anni, di Squillace, pescatore subacqueo dall’età di 8 anni, conosce il mare e i fondali del tratto tra Copanello e Roccelletta come le sue tasche. «Strano il fenomeno di quest’anno – ci dice allarmato – non mi era mai successo». E sollecita un interessamento della “Gazzetta del Sud” alla vicenda per allertare il mondo scientifico. «Non ci sono solo i pesci che mordono le caviglie – sostiene – ma noto uno stravolgimento dell’ecosistema marino: ho visto pesci con vistose macchie o con l’embolia, la presenza di pesci serra, la scarsità di un tipo di alga che un tempo proliferava dalle nostre parti. A cosa sono dovute queste anomalie?». Torniamo sul posto, sulle spiagge di Squillace e Copanello, accompagnati da un veterinario, Raffaele Grillone, e da una biologa marina, Stefania Giglio. «Per quanto riguarda i pesci che mordono – ci spiega la professionista – non si tratta di attacchi: è il normale comportamento di pesci che si trasformano in pulitori. Uno dei rapporti sociali più studiati è quello di pulitura svolto tra animali, tra loro simili o molto diversi. Nel nostro mare quest’azione è svolta prevalentemente dagli “sparidi”, pesci molto comuni nel Mediterraneo ed in particolare lungo le coste, cui appartengono saraghi, salpe, dentici, mormore, occhiate e pagri, ma sicuramente non annoverati tra gli organismi pulitori. Si tratta di un’associazione temporanea quanto mai singolare in quanto probabilmente si tratta di un comportamento acquisito per imitazione dai “labridi”. Questi pesci, dopo un’accurata ispezione accompagnata da una sorta di danza, interpretano come cenno di assenso l’immobilità della “preda” e cominciano a mordicchiarci ripulendoci dalle cellule morte, accedendo ad una fonte di cibo sicura e facile. La particolarità è che scelgono di mangiare soltanto le cellule morte del corpo, ignorando completamente quelle vive e sane. Si tratta di un processo, a quanto pare, completamente indolore e chi l’ha provato lo ha descritto come un gradevole formicolio sulla pelle». Una diversa riflessione meritano le altre segnalazioni. «Senza dubbio – afferma Stefania Giglio – la morfologia del fondale di Squillace e Copanello sta cambiando e l’aumento della temperatura sta facendo tropicalizzare il nostro mare». Ma non c’è solo il fattore climatico: l’uomo e la diseducazione ambientale fanno la loro parte. Un problema grave è costituito dagli scarichi a mare: ce ne sono diversi anche tra gli scogli, provenienti probabilmente dalle ville sottocosta. Ad ogni quesito i professionisti forniscono una precisa risposta: «Le macchie dei pesci sono parassitosi; c’è il pesce serra, ma anche la “sphyraena”, cioè il barracuda, comunque non pericoloso per l’uomo. E c’è, da S. Andrea a Cutro, la presenza della “sabellaria alveolata” che potrebbe essere considerato un buon descrittore ambientale. Da segnalare anche la diminuzione di pesce commerciabile.

Gazzetta del Sud – Salvatore Taverniti

4 pensiero su “Squillace. I pesci che "attaccano" i bagnanti. Gli esperti spiegano il perché. Le tesi del veterinario, della biologa marina e del subacqueo.”
  1. Spiaggia nord Sardegna il fenomeno dei pesci piccoli che mordono è sempre più evidente e fastidioso. Fino a una decina di anni fa capitava di essere mordicchiati nella zona delle caviglie da piccoli pesci che stavano sul fondo in acqua bassa. Quest’anno però il fenomeno è aumentato perchè i pesci non si allontanano e sono molto aggressivi e diverse volte a seguito dei morsi c’era il sangue. Inoltre i pesci che nuotavano a mezzacqua e non sul fondo, probabilmente dei piccoli saraghi o occhiate mordono all’altezza del tronco ugualmente provocando piccole ferite. Potrebbe essere che la temperatura dell’acqua sia aumentata? Inoltre ho notato dei pesci tipo gli sparidi con caratteristiche che non avevo mai visto e che sono particolarmente insistenti nel cercare di mordere.

  2. Sardegna zona Cardedu, sono stato appena morso a sangue da un pesce in 50 cm di acqua a riva lasciato il segno dei denti e dolore da saltare sull’acqua
    15/06/2023

  3. La spiegazione della biologa marina è fantasiosa perché priva di storicità. Questo fenomeno almeno fino 20 anni fa non esisteva, come giustamente dice il pescatore subacqueo. Non vi era nenche presenza di pesci a queste profondità o almeno di pesci che ti si avvicinavano ai piedi, o più in generale al corpo. Sono della zona salentina della Puglia. Qui molta gente viene perfino ferita a sangue e proprio ieri ho visto di persona una cosa del genere, altro che “gradevole formicolio”!! Inoltre dal mordere i piedi ora stanno arrivando a mordere anche ginocchia e cosce!! Per quel che ho potuto vedere, si tratta soprattutto di saraghi piccoli, medi e grandi. Io ho una spiegazione razionale, ma non la dico. Saluti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *