Sarà una giornata di formazione, dedicata alla legge sul sovra indebitamento (n°3 del 27 gennaio 2012) già ribattezzata “Salva suicidi”, sui piani del consumatore e di ristrutturazione, i prodotti bancari e finanziari e la procedure da presentare in Tribunale, quella organizzata dall’associazione I diritti del Debitore (www.idirittideldebitore.com), rivolta a giovani diplomati e laureati “ma anche ai pensionati – spiega il presidente Salvatore Alessandro –che abbiano voglia di regalare un po’ di tempo a chi è in difficoltà, a chi ha bisogno di essere preso per mano e accompagnato fuori vortice dei debiti”.
Il primo corso gratuito sul sovra indebitamento si terrà venerdì prossimo, 12 dicembre 2014, alle ore 9, al Museo Diocesano (piazza Duomo) e saranno presenti il giudice Marisa Acagnino, presidente Sesta Sezione Civile Tribunale di Catania, l’assessore regionale al Lavoro, Bruno Caruso, il sindaco di Catania Enzo Bianco.
L’associazione I Diritti del Debitore, prima in Italia ad avere aperto uno sportello dedicato per famiglie sovra indebitate, istituita due anni fa, proprio mentre il Parlamento votava la legge 3/2012, ha chiamato a raccolta per quanti vogliano contribuire a consolidare una rete di solidarietà sul territorio, che possa arrivare a impiegati, professionisti, artigiani e agricoltori (categorie che non godono di altre tutele) che non conoscono ancora il nuovo strumento normativo, grazie al quale è possibile presentare al Tribunale una richiesta di ristrutturazione del debito, con un abbattimento anche del 40%.
“Ci siamo organizzati in associazione per unire competenze e solidarietà – dichiara Salvatore Alessandro – e vogliamo essere presenti anche nei Comuni, Caf e centri di accoglienza sparsi nel territorio, facendo emergere il bisogno e fornire una possibile soluzione”.
E’ la stessa legge 3/2012 a dare la definizione del fenomeno che coinvolge il 65% della popolazione italiana, 11 milioni di famiglie e cioè un perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni.
“Una legge ribattezzata ‘salva suicidi’, che pochi ancora conoscono–sottolinea Alessandro – che può dare una mano a chi pensa di non avere altre alternative. Sono i nuovi poveri che uno stipendio ce l’hanno ma col quale non riescono ad arrivare alla prima settimana del mese, assaliti dal senso di sconfitta e di vergogna. Il loro potere di acquisto e la loro capacità di risparmio s’è ridotta del 50%. In dieci anni hanno contratto debiti su debiti con banche, finanziarie, sempre più spesso per far fronte a rate, tasse e bollette, aumentate del 30%, piuttosto che per fare acquisti”.
A Catania, la Sesta sezione Civile ha già emesso due decreti di omologazione, quattro sono in attesa di decisione, una trentina i procedimenti già incardinati.
“A un lavoratore, con due figli piccoli, uno stipendio di 1900, e rate mensili di 1700 euro – spiega il presidente–il giudice ha accolto in pieno la richiesta presentata dal nostro legale, concedendo di pagare 700 euro al mese in dieci anni, dovendo restituire con un tasso al 2,22%, 72 mila euro dei 113 mila iniziali”.
“Per la prima volta il magistrato ha attuato una fondamentale inversione di tendenza – ha concluso Salvatore Alessandro – garantendo innanzitutto il mantenimento di un tenore di vita dignitoso delle persone, subordinando a questo tempi e modi di restituzione del debito”.