notte di note“Colori, voci e suoni della Calabria”. È con queste parole che il gruppo di musica etnico-popolare “Notte Battente” ha avuto il suo esordio a Soveria Mannelli (CZ), nella splendida cornice di Piazza Bonini, in una tipica serata di festa soveritana, quella del 24 giugno in ricorrenza dei festeggiamenti del patrono della Città, San Giovanni Battista.

Sono proprio le parole d’inizio che ci fanno capire fin da subito l’intento della band, ovvero, quello di farci assaporare, con i loro strumenti, la nostra Calabria, ma più in generale il nostro Sud.

I componenti del complesso musicale, Angela Bianco (voce), Salvatore Velino (voce, chitarra acustica e battente), Massimo Chiodo (voce, fisarmonica e lira), Vincenzo Perri, (basso), Franco Spezzano (batteria), Gianfranco Bianco (tamburello e percussioni) e Debora Cimino (ballerina), si avvalgono di un repertorio che comprende cover di varie forme musicali caratteristiche del Sud-Italia, come la “pizzica” salentina, le strofe della tarantella del mondo agro-pastorale calabro-lucano, i canti tradizionali e quelli di protesta politico-sociale (le cui radici rievocano i periodi legati al brigantaggio), per far si che sotto le loro note e i loro balli, si possa vivere una vera e propria “Notte Battente”, come indica il nome del gruppo che vuole creare un ossimoro tra la calma della notte e, invece, i suoni battenti e vivaci della sana musica mediterranea, quella delle origini, a cui nessuno sa resistere perché colpisce il cuore facendo ballare l’anima.

Per la buona riuscita dell’evento la neo-band ringrazia il parroco Don Fabio Coppola, che ne ha permesso la realizzazione ed i suoi sponsor, lo Studio Tecnico Abbruzzese ed Eclipse Eventi di Danilo Perri, (quest’ultimo ha curato egregiamente il servizio audio-light della manifestazione), e anche se ancora poco conosciuta sul luogo, ma già con qualche piccola esperienza, sembra essere riuscita nell’obiettivo di questa prima grande serata che si porrà anche nelle prossime, cioè divertire trascinando il suo pubblico in un ballo al chiarore di luna, facendo riscoprire quelle che sono le origini e tradizioni attraverso la musica.

 

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