Un bilancio di fine stagione di tutto rispetto per i ristoratori della cittadina jonica. Nonostante la crisi economica che attanaglia l’Italia, a Soverato i commercianti del settore ristorazione hanno registrato, nei mesi di luglio e agosto, incrementi che si attestano mediamente intorno al venti percento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La chiave di lettura del dato, è rappresentata, sicuramente dal fatto che gli imprenditori hanno offerto a turisti e non, menù fissi con ampia scelta tra le varie pietanze a costi, tutto sommato, contenuti. Paolo Vetrano, titolare e chef dello storico ristorante “Riviera”, oltre a dirsi soddisfatto per l’andamento dei mesi estivi, ha voluto ribadire la sua piena convinzione che a Soverato quest’anno esiste quasi una moda del ristorante. «Non mi aspettavo un’affluenza così numerosa di clienti nel mio locale. Il clou delle presenze l’abbiamo registrato nel mese di agosto con turisti e clienti fidelizzati». Proseguiamo il nostro giro in altri locali della città e registriamo che la gran parte di commercianti ha manifestato apprezzamento per l’ottima performance ottenuta. Gaetano Mocciaro, proprietario dello “Sciamano”, riferisce il suo metodo che anche quest’anno pare abbia funzionato. «Da molti anni, ormai, il locale è frequentato da numerosi clienti dal palato fine, che attratti dalle specialità culinarie della casa non disdegnano di ritornarci. Quest’anno, a differenza dei precedenti, abbiamo offerto un menù degustazione a prezzi modici che ha riscosso particolare successo». Insomma, ristoranti presi d’assalto da vacanzieri e cittadini delle zone limitrofe che hanno fatto in modo di far aumentare il fatturato degli operatori economici e che non hanno badato a spesa pur di soddisfare i loro palati. A esprimere gradimento per i risultati raggiunti, sono anche i titolari di tavole calde, pizzerie e bar della zona. Sembra essere andato per la maggiore il cosiddetto “pasto veloce”. Nei bar, invece, hanno riscosso notevole successo i gustosi aperitivi della casa. Gusti eterogenei tra le diverse tipologie di clienti che hanno, in ogni caso, ravvivato l’economia di Soverato e dintorni. Se da un lato ristoratori e company fanno i salti di gioia, dall’altro c’è chi, al contrario, lamenta una stagione priva di guadagni. Ci riferiamo ai giostrai che dopo circa tre mesi di presenza a Soverato, si dichiarano completamente insoddisfatti. «È stata una stagione nera – dichiara Donato Marsico – per le nostre casse. Solo spese fisse, senza utile. Non riesco a spiegarmi il risultato negativo che abbiamo conseguito, nonostante la presenza di nuove e spettacolari attrazioni». Eppure le giostre, ogni anno attraggono centinaia di persone. Giovani e meno giovani che quasi come un rito vanno a divertirsi su nave pirata, tagadà, ruota panoramica ed altre fantastiche attrazioni. Ma a Soverato quest’anno, non è andata così. I turisti hanno, evidentemente, preferito “investire” i loro risparmi solo per soddisfare i loro capricci di gola e non scegliere di sperimentare le emozioni che forse si provavano solo da bambini.
Gazzetta del Sud del 3 settembre 2010 – Cesare Barone