Il mercatino rionale del venerdì che si svolge settimanalmente nella nostra città ha da tempo superato il secolo di vita: una tradizione che affonda le sue radici nel XIX secolo ed esattamente alla data del 4 aprile 1887, quando il consiglio comunale dell’epoca, presieduto dal sindaco Ferrigno, deliberò l’istituzione della fiera-mercato nella frazione “marina di Soverato”. Da allora, settimanalmente, allo spuntare dell’alba del venerdì, sia con il bello che con il cattivo tempo, oltre mille commercianti ambulanti provenienti da ogni parte della regione “montano” i loro banchi di vendita sui quali espongono le loro mercanzie per consentire la spesa all’aria aperta. A distanza di 15 anni dall’ultimo cambio di sede del “mercatino”, corrono voci – secondo noi infondate – sull’eventuale soppressione dello stesso per motivi di igiene e di tranquillità sociale. Per quanto riguarda questo ultimo motivo, diciamo subito che il traffico veicolare sulle arterie “occupate” non crea alcun problema a pedoni e automobilisti. Per quanto concerne l’igiene, invece, ci permettiamo di suggerire che accanto al mercato coperto di via Aldo Moro si possono realizzare con modica spesa i servizi, compresi i bagni pubblici per ambulanti e clienti. con il passare del tempo, anche il “mercatino” ha subìto un’evoluzione, adeguandosi alle mutate esigenze socio-economiche del vasto circondario che comprende il triangolo territoriale Guardavalle-Torre di Ruggiero-Squillace: agli inizi della sua istituzione, erano i contadini e commercianti delle zone del Soveratese ad esporre i propri prodotti agricoli e le loro merci: dagli animali d’allevamento ai cereali, dai manufatti in legno, vimini e terracotta e metallo a quelli ortofrutticoli. Oggi, quella fiera-mercato d 123 anni orsono è diventata un’importante rassegna commerciale e artigianale che richiama settimanalmente migliaia di visitatori-acquirenti provenienti dai vari centri del circondario, per soddisfare la richiesta di bambini, giovani e adulti che intendono fare la spesa “all’aria aperta” e con un certo tornaconto economico.
Gazzetta del Sud – Gianni Pitingolo