Infermiere ammalato gravemente chiede per sopravvivere delle mascherine per l’ossigeno alla propria azienda sanitaria, senza ottenere nessuna risposta. La triste storia è venuta alla luce grazie all’intervento della Cisal sanità, con il segretario provinciale Mario Dell’Apa, che in una missiva indirizzata al Governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, e al direttore sanitario dell’Azienda sanitaria di Catanzaro, esprime tutto lo sdegno e l’amarezza per quanto sta accadendo al povero infermiere che per poter continuare a vivere ha bisogno delle mascherine.

«Questa organizzazione sindacale – si legge nella missiva – è venuta a conoscenza di un episodio incivile, che ci auguriamo non costituisca la prassi dell’ Asp di Catanzaro. Un dipendente, infermiere dell’Azienda sanitaria, attualmente in aspettativa per gravissimi motivi di salute, mesi fa ha fatto richiesta ai competenti uffici aziendali di essere dotato di mascherine per l’ossigeno , in quanto la sua sopravvivenza dipende dalla ossigenoterapia . La domanda è stata inoltrata il 27 febbraio 2012 presso il Distretto Sanitario di Soverato e tuttora il materiale non è stato ancora fornito. È una vergogna – sbotta Dell’Apa – in quanto i responsabili non mostrano il minimo interesse per soddisfare le esigenze dell’ammalato. Perché? È da anni che denunciamo atti deplorevoli e vergognosi informando l’opinione pubblica. È inaccettabile che nella nostra Asp i responsabili , che godono tra l’altro di un lauto stipendio, non s’interessano dei problemi dei poveri ammalati. Fanno passare i giorni, settimane, mesi senza fornire in tempo utile quanto richiesto da queste povere persone ammalate, abbandonate alla propria sorte.»

Usa toni forti e decisi il segretario della Cisal, Mario Dell’Apa, che sembra intenzionato a andare fino in fondo per capire fino a che punto possono arrivare i responsabili amministrativi dell’azienda.

Tocca ora al direttore sanitario, Gerardo Mancuso, verificare la situazione e prendere i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti che non hanno ottemperato alla richiesta avanzata dall’infermiere.(c.b.)

Gazzetta del Sud

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