Di seguito il testo della lettera: <<Al Signor Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovic Putin – Cremlino, Mosca: <<Caro Presidente, il 15 aprile scorso visitavo ad Assisi la cella nella quale San Francesco rimase incatenato da suo padre, e fu liberato dalla madre che sciolse la catena. Quel giorno infuriava la battaglia in Siria e tutti eravamo in ansia per paura che la guerra si allargasse. Non so perché, ma nella mia mente vidi Vostra madre che pregava San Nicola, quando Voi eravate bambino ammalato, e foste guarito.
Ci salvano sempre le madri, pensai, queste donne magnifiche che mai hanno usato armi per fare le guerre. E Voi, caro Presidente, potreste salvare l’umanità dalla violenza con un gesto che vi renderebbe la persona più importante di tutta la storia umana: proponendo a tutti gli Stati la distruzione di tutte le armi.
Caro Presidente, l’umanità è alla deriva sul mare di sangue di infinite guerre. Ci vuole un potente della Terra, come Voi siete, che prenda risolutamente in mano il timone e conduca i popoli verso la pace universale e la fine della povertà, causata dalle spese folli degli armamenti.
Il 10 giugno 2018 noi ci raduneremo a Serra San Bruno, dove di fatto nacque la Prima Crociata, e spezzeremo simbolicamente col martello sull’incudine una spada crociata e armi da fuoco: tutte le guerre sono state fatte con le armi, e senza armi nessuna guerra sarà più possibile.
Sarebbe bello se Voi vi uniste a noi in quel giorno. So che non è realistico, ma potreste farlo con l’anima: io sento nel profondo del cuore che Voi potete diventare madre di una nuova umanità pacificata. Un grande abbraccio dalla Calabria, che fu la Magna Grecia, a Voi e a tutti i Vostri popoli. Salvatore Mongiardo>>