Venerdì 25 novembre nella sala conferenze dell’Istituto Tecnico Economico Antonino Calabretta di Soverato (Cz) si è svolta la presentazione del libro “Maschere di Vetro E Polvere” di Jesa Aroma.
Jesa Aroma nata a Catanzaro il 24 agosto 1967, è un idealista convinta, che ha rinunciato a intraprendere la carriera di avvocato per non scendere a compromessi di alcun genere. La scrittura entra nella sua vita già negli anni dell’adolescenza, quando scoprì che le parole, una volta pronunciate, perdono la loro magia. Allora iniziò a scriverle.
L’iniziativa proposta in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rientra nel progetto “Area a rischio” e ha visto il coinvolgimento delle classi.
Accanto alla scrittrice sono intervenuti il Prof. Francesco Raspa, docente di Lettere e la Prof. Susanna Perri , docente di Diritto.
Oltre all’illustrazione del romanzo che vede protagonista Gioia vittima di violenza, si è parlato anche di un fenomeno strettamente collegato ad esso: lo stalking.
Su questo fenomeno si è soffermata la Prof. Susanna Perri, che ha lanciato un monito agli studenti: state attenti al tipo di amore e lasciate perdere quello che diventa possessivo e che degenera nel tempo.
Un romanzo particolarmente interessante e pieno di significato che ha coinvolto con notevole successo gli studenti presenti.
A fine conferenza la scrittrice ha risposto alle domande dello studente Francesco Barbieri :
Cosa rappresenta per lei aver scritto questo libro?
Io ho scritto questo libro in un momento particolare della mia vita. Rappresenta la possibilità di dare a tutti quanti un momento di riflessione affinché atti di violenza non capitino mai più.
E’ una denuncia sociale?
Assolutamente si.
Quale messaggio vuole mandare alle ragazze?
Di essere sempre se stesse e di non dimenticare quella che è la propria personalità. Oltretutto nel momento in cui si presentano situazioni di difficoltà ( ad esempio quando il ragazzo inizia ad essere troppo possessivo, invadente e geloso) è necessario parlarne e capire se effettivamente è un problema del ragazzo che si può risolvere o qualcosa che non potrà essere risolto. Nel primo caso si può anche tentare di dare una mano al ragazzo. Nel secondo caso invece, se il ragazzo risulta psicologicamente e fisicamente violento, sono dell’idea che bisogna lasciarlo.
E ai ragazzi?
Non è il possesso che rende felice un rapporto bensì la condivisione, la voglia di ridere insieme, la voglia di stare insieme e la voglia di vedere la persona che ci sta accanto felice. Solo in questo modo un rapporto può essere considerato sano.
Si può attuare una fase di prevenzione?
Si, assolutamente.
C’è bisogno che le diverse forze della società operino insieme affinché si possa davvero attuare questa prevenzione?
Si la famiglia e la scuola sono i due pilastri fondamentali alla corretta formazione di un individuo. Poi subito dopo vengono le istituzioni e anche gli amici che possono essere di supporto. E’ molto importante però parlare e avere dialogo.
Il libro descritto da Mondadori: “Dar voce all’universo femminile significa considerare la donna nelle sue mille sfaccettature emotive, cogliendo la sua natura di “essere sociale” senza perdere di vista l’essenza vera della sua anima. Gioia – una trentaduenne totalmente soggiogata dal marito Riccardo e dalle pretese di quest’ultimo su di lei – ha una visione romantica della vita matrimoniale: un approccio che la porterà, a causa della continua ricerca del consenso del partner, a rinunciare in toto alla sua personalità e ad accantonare i suoi sogni. Gioia sottovaluta il temperamento del marito fino a quando, una sera, accompagnata a casa da un collega, Riccardo reagisce in maniera violenta contro di lei, acceso dall’alcool che ha in corpo. Lei lo perdonerà, ma la scoperta di essere tradita risveglierà in se stessa la ribellione alla sottomissione, insieme al senso di vendetta che la spingerà a indagare sull’identità dell’altra donna e sulle motivazioni che l’hanno portato al tradimento. Un taglio di capelli e una tinta nuova rappresentano l’inizio di un cambiamento che le permetterà di vedere le cose in maniera diversa.”
(Francesco Barbieri VAS I.T.E. Antonino Calabretta)