Sabato 23 luglio alle ore 19,15, presso la Libreria “Non ci resta che Leggere”, in via Solferino 1 (Corso Pedonale Umberto I), presentazione degli ultimi due libri dello scrittore, camminatore e “cercatore di luoghi perduti” Francesco Bevilacqua (https://francescobevilacqua.it/): “Turbare una stella. Spirito e materia, storie e cammini” (2020) e “Alberi monumentali in Calabria.

Con una storia delle foreste calabresi” (2022) entrambi editi da Rubbettino. A conversare con l’autore sarà Massimiliano Capalbo, “Imprenditore eretico” e blogger (https://www.ereticamente.it/).

Il titolo di “Turbare una stella” è tratto da una frase di Galileo Galilei: “Tutte le cose sono unite da legami invisibili: non si può cogliere un fiore senza turbare una stella”. Il libro – un ibrido fra il saggio divulgativo e la narrativa di viaggio – racconta la storia del contrastato rapporto fra spirito (inteso come genio dell’uomo ma anche come “pneuma” o soffio vitale) e materia (intesa come “natura” e “madre”), dai filosofi presocratici sino alla fisica moderna.

Secondo Bevilacqua la materia ha uno statuto animico ed è intrisa di spirito vitale, così come lo spirito ha anche una consistenza materica. La separazione fra spirito e materia, inesistente secondo il pensiero antico e quello orientale, decretata soprattutto dal cristianesimo e dall’aristotelismo medievale, ci ha condotti alla superbia dell’uomo dell’”antropocene” (gli ultimi due secoli di apoteosi della scienza e della tecnica) che crede di poter fare e disfare in natura ciò che vuole, con le conseguenze che abbiamo tutti sotto gli occhi.

La tesi conclusiva del libro di Bevilacqua – in cui le “storie” sono intercalate anche da racconti di “cammini” in montagna -, è che occorre tornare alla “mitezza” celebrata in un famoso libro di Norberto Bobbio ed alla “minorità” di Francesco d’Assisi, che considerava tutte le altre creature come fratelli e sorelle e la Terra come madre, interpretando il mandato biblico all’uomo nei termini offerti da Papa Francesco con l’enciclica “Laudato si’”.

Solo recuperando l’antica unità fra spirito e materia, si potrà ritrovare il rispetto verso tutto ciò che non è umano.

“Alberi monumentali” è invece un libro di testi e foto che ci parlano dell’universo ignorato dei patriarchi arborei calabresi, che gli esperti di tutto il mondo ci ammirano ma che è praticamente sconosciuto agli stessi Calabresi. In Calabria esistono moltissimi alberi di proporzioni gigantesche e di età che superano i 1200 anni di vita. Inoltre, con 460.000 ettari di boschi, la Calabria è fra le prime quattro regioni più forestate d’Italia.

Foreste ed Alberi monumentali rappresentano dunque un particolare orpello dei paesaggi calabresi ed un formidabile attrattore per chiunque voglia visitare la regione. Ma alberi e foreste sono anche scrigni di storie, leggende, miti e riti, che l’autore ripercorre nel testo del libro, ricordando come gli alberi siano dei simboli straordinari sotto il profilo antropologico e religioso.

Accanto a ciò, nel libro sono individuati i gravi problemi che incombono sulle foreste calabresi e proposte le relative soluzioni. Il libro contiene anche una lista fotografica degli alberi monumentali della Calabria.

Le presentazioni saranno precedute da brevi video realizzati dall’autore.

 

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