Non è certamente facile scrivere per i più piccoli, semplicemente per il fatto che bisogna catturare la loro attenzione attraverso formule che possono sembrare magiche. A maggior ragione, poi, quando si vuole fare arrivare loro messaggi di una certa importanza. In pochi, quindi, riescono nell’intento. Annamaria Piccione è una di queste scrittrici proprio perché entra nel loro mondo e
vi si confronta con grande agiatezza. Prova ne sono i suoi tanti libri che raccontano la storia di chi ci ha voluto veramente bene sacrificando la propria vita per difendere la nostra.
Motivo in più per partecipare a una mattinata full immersion nella lettura e nella riflessione, in programma mercoledì 8 maggio nell’aula magna dell’Istituto comprensivo “G.M. Columba Sortino”, a Sortino, in provincia di Agrigento. Alle 9 l’incontro sarà con gli alunni delle quarte e quinte della scuola primaria ai quali verranno presentati i libri “Il gatto del prete povero”, “Il dono del re dei pesci” e “La scelta del sovrano giusto”, tre favole “ma neanche tanto” rispettivamente su Padre Pino Puglisi, Peppino Impastato e il Generale Carlo Alberto della Chiesa. Insieme all’autrice, saranno presenti: il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato; Mauro Magnano, dirigente antiracket; Alfio Pitruzzello, presidente dell’ Acipas; la dirigente scolastica, Giordana Russitto.
Alle 11. 30 sarà la volta delle seconde classi della scuola secondaria di primo grado, con le quali si apriranno le pagine del libro “Per sempre libero. La storia di Libero Grassi”. Al parterre precedente si unirà l’imprenditore Gaetano Saffiotti.
«Saranno come sempre incontri emozionanti – afferma Annamaria Piccione – proprio perché i bambini e i ragazzi sono degli ascoltatori eccezionali. Grazie a Mauro Magnano, che si è speso tanto per il proprio territorio, questi libri sono stati adottati a scuola nell’ambito del “Progetto Legalità”, veicolando a Sortino una cultura antimafia che passa anche dai bambini attraverso i libri. Credo che, per fare comprendere ai più piccoli, ai giovani, cos’è la mafia, servano più occasioni come queste. La grandi manifestazioni a mio avviso lasciano il tempo che trovano, rimanendo eventi esteriori dei quali si ricordano in pochi. Soprattutto, poi, i bambini che, quando a un mese dall’evento chiedi loro cos’è rimasto, non sanno rispondere.
Attraverso il linguaggio, lo schema narrativo, invece, tocchi il loro cuore e attivi la mente. Una narrazione rimane, infatti, perché è sempre esemplare nonché vera e, come nel caso di Libero Grassi, racconta la storia di una persona esistita attraverso personaggi inventati. Ci tengo a dire che scrivo contro la mafia e non di mafia, come qualcuno ha erroneamente detto, e far arrivare ai più piccoli queste storie è per me fonte di enorme gratificazione».
Motivo in più per partecipare a questa mattinata in una scuola della provincia di Agrigento particolarmente sensibile a questi temi. Ma anche decidere di adottare uno di questi libri per raccontare alle nuove generazioni le storie di “eroi civili” che non hanno mai avuto dubbi sul mettere in gioco la propria vita per ideali superiori.