Nei centri oculistici e oftalmologici sono sempre di più i bambini e i giovani che si presentano con occhi infiammati ed emicranie. Il parere di alcuni esperti. Se è sotto gli occhi di tutti la rivoluzione sociale determinata dalla diffusione di smartphone, pad e tablet il cui utilizzo è diventato fenomeno di massa, non sono però ancora definite le conseguenze che questo massivo uso da parte di tutte le categorie di cittadini, di tutte le età, possa portare al singolo ed al modo d’interagire della collettività. È certo però che una buona regola è quella di fare sin da subito attenzione alla salute degli occhi dei più piccoli per non parlare di quella mentale. Non si contano più, infatti, i genitori che hanno voluto o vorranno soddisfare il desiderio dei propri figli di possedere uno smartphone, un pad o un tablet.
Ma prima di avere chiaro il quadro se l’utilizzo da parte dei bambini possa causare patologie psichiche, in attesa di studi in merito, Giovanni D’AGATA, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ritiene doveroso riportare quanto sostenuto da alcuni esperti oftalmologi e oculisti sui rischi per gli occhi dei più giovani.
Partiamo da ciò che sostiene Jan Vonderlin, portavoce della clinica oftalmologica di Zurigo Pallas secondo cui “L’intenso utilizzo di smartphone rappresenta un problema” di cui bisogna tenere conto per la salute dei propri figli. In particolare, sarebbero proprio i più giovani a soffrire di disturbi nella capacità di concentrazione. Ciò perché gli occhi e di conseguenza il cervello sono sottoposti a uno sforzo maggiore quando devono fissare costantemente uno schermo così piccolo come lo è quello di uno smartphone o di un tablet. Un affaticamento che può essere causa di occhi infiammati, lacrimanti e irritati. Tali dati vengono dalla constatazione diretta dei pazienti che si presentano negli ambulatori o nelle cliniche oculistiche per i quali è possibile verificare che la ragione del loro problema ha origine proprio nell’utilizzo eccessivo di smartphone e tablet e tutti questi nuovi strumenti messi a disposizione dalle nuove tecnologie. Tanto che è stato possibile verificare che tra i giovani è stato osservato un aumento dell’utilizzo di collirio.
Inoltre, sempre a detta degli esperti, la sindrome di visione a questi schermi può portare anche ad un indebolimento della capacità di messa a fuoco, tant’è che un giovane su 10 avrebbe difficoltà a mettere a fuoco un oggetto che si trova nelle sue vicinanze. Mentre è noto che negli ultimi anni sono aumentati, e di molto, i casi di sindrome di visione al computer.
Su un articolo apparso sul quotidiano Daily Mail di giovedì scorso, l’oftalmologo inglese David Allamby, ha addirittura azzardato un ipotesi drammatica sulle conseguenze future che questi abusi potranno comportare sulla popolazione vivente: fino alla metà dei bambini che oggi hanno 10 anni, tra venti anni potranno diventare miopi. La causa sarebbe da attribuire al vizio che hanno tanti ragazzi di stare con lo sguardo fisso a brevissima distanza, a volte a soli 10 centimetri, ai piccoli schermi degli smartphone per lunghi periodi di tempi, che si protraggono per ore.
Dall’altra parte vi è però chi tra gli addetti ai lavori chi contesta le considerazioni giunte dal Regno Unito. Sempre dalla Svizzera, in particolare dall’Istituto di optometria all’Alta Scuola della Svizzera Nord-Occidentale, il direttore Roger Crelier, ha rilevato come non vi siano studi dimostranti la relazione tra l’utilizzo degli smartphones e la miopia. E ha precisato che “con l’utilizzo normale di smartphones non sussistono pericoli per la propria vista”.
È ovvio però che per lo “Sportello dei Diritti” la prudenza non è mai troppa e se proprio non si può fare a meno ad evitare di acquistare uno smartphone o un tablet ai propri pargoli è giusto, però, educarli ad un utilizzo corretto per evitare o comunque ridurre qualsiasi rischio per il futuro.