Salvatore Mongiardo, tramite la seguente comunicazione, lancia l’invito alla partecipazione al Sissizio che si terrà a Serra San Bruno (Vv) domenica 23 agosto 2015 alle ore 12.oo presso Santa Maria del Bosco Laghetto del Santo: << Care Amiche ed Amici, Don Bruno La Rizza, Rettore del Santuario di Santa Maria del Bosco a Serra san Bruno, ci invita al Sissizio nel posto dove San Bruno di Colonia visse e morì. Quest’invito nasce da una tradizione plurimillenaria, ancora viva a Spadola, comune vicino a Serra, dove don Bruno è parroco. A Spadola, difatti, ogni prima domenica di agosto, in occasione della festa del protettore San Nicola, si infornano le vacchette di pane distribuite poi ai fedeli. In altri paesi della Calabria, per esempio a Badolato, si osservava questa tradizione che però si è spenta alcuni decenni fa. Solo a Spadola è sopravvissuta ed è bello sapere come è nata.
Con l’arrivo dei cereali, circa diecimila anni fa, l’umanità aveva finalmente cibo sempre disponibile. Bastava macinare un po’ di grano, impastarlo e cuocerlo: era nato il pane, frutto del lavoro umano, ma non solo. Il bue aveva aiutato arando i campi di dura argilla tirando pazientemente l’aratro per tanti giorni. Ai popoli della Calabria di allora, gli Itali, non sfuggì questa bontà e pazienza dell’animale, il Pio Bove di Carducci, che si sacrificava a produrre cibo per gli umani, e pensarono che il bue meritava un ringraziamento.
Col primo grano mietuto, allora, confezionavano pani a forma di bue che dividevano nei sissizi. Questo uso non sfuggì all’occhio attento di Pitagora che vide nel Bue di Pane il simbolo dell’uscita dalla violenza: non carne, ma pane.
E lo offrì agli Dei per ringraziarli della scoperta del suo teorema. Egli raccomandò di non uccidere il bue perché era aratore. E proibì di uccidere qualunque animale e di mangiarlo perché se non osi uccidere l’animale, mai ucciderai un uomo.
La tradizione del Bue di Pane, che abbiamo ripreso venti anni fa leggendola sui libri, si è miracolosamente intrecciata con quella viva di Spadola, e ora la offriamo al mondo intero come segno di giustizia sociale realizzata: questo era il significato del Sissizio, il banchetto comune istituito da Re Italo, dove tutti portavano il cibo che dividevano. Ma il pane non è solo nutrimento del corpo: è anche simbolo di condivisione, amicizia, fratellanza. E’ il pane che sazia l’anima, il pane degli angeli, il pegno di vita eterna, il pane eucaristico nel quale Gesù da se stesso.
Attorno al Laghetto di San Bruno si incontreranno l’antico Bue di Pane, simbolo della fine della violenza, e il Pane Rotondo, simbolo dell’eucaristia, e invitiamo chiunque lo desideri a fare e portare forme di pane tradizionali o nuove. Invitiamo soprattutto i panificatori a partecipare con le loro forme di pane, e pensiamo di ripetere questo Sissizio ogni anno, in occasione della festa di Santa Maria del Bosco, la seconda domenica dopo Ferragosto, che si celebra nel pomeriggio. E’ desiderio di Don Bruno, ma credo di noi tutti, espandere questo Sissizio agli abitanti di tutti continenti, invitati a partecipare con il pane delle loro culture e col regalo più bello, l’amicizia. Divideremo in amicizia il cibo vegetariano che porteremo, con la sola esclusione di carne e pesce. EVOE’.
Don Bruno La Rizza, telefono 320 62 92 652
Salvatore Mongiardo, telefono 348 78 20 212