Dichiarazione del leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca intervenendo in aula nel corso della discussione sull’autonomia differenziata: “Il Governo Nazionale voleva un servo dello Stato e lo ha individuato in Renato Schifani, le cui azioni confermano il disegno politico che lo ha portato alla presidenza della Regione, affossare la Sicilia.
Il sì da parte di Schifani in sede di conferenza delle Regioni al disegno di legge Calderoli, un ddl ‘criminale’ sotto il profilo politico”, rappresenta solo l’ultimo atto che fa di Schifani il becchino della Sicilia.
Già nel corso della discussione sul Def e Nadefr avevamo posto, con la presentazione del nostro documento di 24 punti apprezzato dalla stessa maggioranza in vista della riforma sull’autonomia differenziata, alcune questioni che impegnavano il governo alla difesa delle prerogative statutarie regionali per porre in essere tutte quelle azioni necessarie alla completa attuazione di quanto previsto dagli articoli 36, 37 e 38 dello statuto della regione siciliana.
Avevamo impegnato il Governo regionale ad attuare tutte le interlocuzioni necessarie al fine di vedere riconosciute dallo Stato le partite finanziarie di spettanza regionale di competenza degli scorsi esercizi finanziari ad oggi ancora non riconosciute.
Per tutta risposta abbiamo assistito alla trattativa privata tra Schifani e il ministro Giorgetti che ha portato alla rinuncia da parte della Sicilia di ben 8 miliardi in cambio di soli 200 milioni di euro.
Il riferimento è alla famosa retrocessione delle accise che dal 2007 in base a una legge che innalzò la compartecipazione da parte della regione siciliana alla spesa sanitaria doveva portare a una compensazione che non c’è mai stata.
Quell’accordo Stato-Regione, quella trattativa privata portata avanti da Schifani è stato il primo delitto politico a danno della Sicilia perché mette una pietra tombale sugli 8 miliardi che spettavano alla Regione.
Torno a chiedere oggi all’assessore Falcone, che è un gladiatore, perché l’unico ad avere il coraggio di presentarsi in aula, dove sono finite quelle risorse?
Magari lui sa cosa ha spinto il presidente Schifani a cambiare idea rispetto a quanto aveva dichiarato in occasione della presentazione delle linee programmatiche il 5 dicembre scorso, quando con orgoglio rivendicava in aula queste somme. Poi cosa è successo? Dobbiamo pensare che durante le sue notti insonni il mago Otelma gli sia apparso consigliandogli di agire così.
O dobbiamo invece pensare che tutto si è compiuto rispettando un piano che fa di Schifani il “becchino” della Sicilia?”