copertina-libroE’ “Non vedo l’ora” una pagina di storia glocale, cioè globale e locale insieme, globale perché scaturisce da un fenomeno, la pandemia da coronavirus, che ha contagiato tutto il mondo, e locale perché interpretata e raccontata da un folto gruppo di poeti residenti in gran parte nell’Acese, in provincia di Catania. Ne è venuto fuori un libro, con sottotitolo esplicativo “Voci dalla pandemia”.

Come nasce. L’iniziativa è stata de “La Voce dell’Jonio”, testata cattolica di Acireale fondata nel 1958 da Orazio Vecchio che, da qualche anno, è anche casa editrice e da sempre è promotrice di cultura. Proponendo l’espressione che durante le settimane di obbligo di stare in casa, appunto “Non vedo l’ora”, è stata la più usata in assoluto, il gruppo di lavoro ha chiesto, indistintamente a tutti ma soprattutto ai poeti, di manifestare i sentimenti nutriti, dalla paura alla sofferenza, dalla speranza alla voglia di uscire dalla condizione di restrizione e di adoperarsi per cambiare il mondo.

da-sx-messina-vecchio-tuccari-e-il-vescovo-raspanti-1058-x-863I protagonisti. Oltre settanta hanno raccolto l’invito e hanno scritto poesie e, qualcuno, prose poetiche interpretando la tremenda realtà vissuta con quella particolare capacità di interpretazione tipica di chi si cimenta nell’arte della musa Calliope. Da bambini di sette anni ad anziani di novanta hanno scritto in lingua italiana e, diversi, in dialetto; tutti consapevoli di non concorrere per vincere alcunché ma di partecipare per realizzare un evento particolare, con la speranza che resti unico e irripetibile. Il team organizzativo è formato da Rita Messina e Carmela Tuccari, docente e giornalista la prima e poetessa ed ex insegnante la seconda, e da Giuseppe Vecchio, direttore de “La Voce dell’Jonio”.

da-sx-messina-vecchio-tuccari-942-x-874Il libro. Per i tipi della tipografia di Nicosia (Enna) “Creativamente”, è stato pubblicato il libro intitolato proprio con l’espressione popolare di lancio, “Non vedo l’ora”, e sottotitolato “Voci dalla pandemia” per significare la materia di ispirazione. Si tratta di una semplice raccolta e non di un’antologia, perché non contiene brani scelti; e proprio per questo si caratterizza come un documento storico che testimonia la particolare realtà vissuta all’inizio del 2020 attraverso le testimonianze dei poeti. La pubblicazione contiene anche la presentazione del giornalista Giuseppe Vecchio, l’introduzione di mons. Giovanni Mammino, vicario generale della Diocesi di Acireale, la prefazione di Rita Messina, l’intervento di Mario Agostino, direttore dell’Ufficio Cultura della Diocesi acese, e la postfazione di Carmela Tuccari. Ed è arricchita da una ventina di disegni di Pina Di Bella, disegnatrice – pittrice ed ex insegnante, che ha saputo trasferire alle sue matite e trasmettere ai lettori la ricca ispirazione del suo animo.

disegno-di-bella-1La presentazione. Il libro è stato presentato, la prima volta, all’aperto nel cortile dell’istituto “San Luigi” di Acireale durante un evento sobrio con la partecipazione di un numero di spettatori doppio di quello ottimisticamente previsto, i quali, a sentire i commenti raccolti, hanno apprezzato l’iniziativa, il libro e la presentazione. Con gli organizzatori ai microfoni si sono avvicendati i poeti che hanno accettato di declamare le loro opere, a conferma della semplicità e della naturalezza dell’evento. Le declamazioni sono state accompagnate, con musiche originali, dalla sapiente chitarra del maestro Gesuele Sciacca. La serata è stata conclusa da mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e vicepresidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), il quale ha sottolineato, tra l’altro, come il libro sia utile a fare riflettere sulla vita e sulla morte.

disegno-di-bella-2Post-produzione. Il libro, che a giorni sarà possibile acquistare anche via internet attraverso il sito de “La Voce dell’Jonio”, www.vdj.it, è in vendita nelle librerie di Acireale e si può ricevere anche a domicilio scrivendo a segreteria@vdj.it. Sono state calendarizzate diverse presentazioni, a Catania e provincia; “Non vedo l’ora – Voci dalla pandemia” verrà anche proposto come oggetto e strumento di riflessione e dibattito culturale ad associazioni e gruppi e club.

 

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