Alla presentazione del volume di Fabrizio Fonte sono intervenuti Gaetano Armao, vice presidente della Regione siciliana; Vera Greco, direttore del Parco archeologico di Naxos-Taormina; Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge; Andrea Cerra, assessore alla Cultura di Linguaglossa
La Sicilia con i suoi limiti, le sue potenzialità e l’Autonomia tradita, è stata al centro dell’incontro organizzato da Naxoslegge in collaborazione con il Parco Archeologico di Naxos-Taormina. Il libro di Fabrizio Fonte “Irredimibile Sicilia? L’ isola e il sogno infranto della Autonomia speciale” è stato il punto di partenza per fare un discorso più ampio sull’isola, sulla sua storia e sul suo Statuto speciale. Nel libro l’autore s’interroga su quanto sia ancora attuale, e teoricamente efficace, lo strumento giuridico che sorto all’indomani della Seconda guerra mondiale, quando vi era ancora la monarchia, poteva cambiare le sorti dei siciliani.
«In effetti – afferma Fonte – il tema appare più attuale che mai dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha di fatto sottratto l’esclusività legislativa, come da Statuto, all’Assemblea Regionale Siciliana per quanto riguarda le vecchie Province regionali, trattandole, paradossalmente, alla stregua di quelle delle Regioni ordinarie». Con Fabrizio Fonte, assessore alla cultura del comune di Custonaci e presidente del centro studi Dino Grammatico, hanno dialogato Gaetano Armao, vice presidente della Regione siciliana; Vera Greco, direttore del Parco archeologico di Naxos-Taormina; Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge e Andrea Cerra, assessore alla Cultura del Comune di Linguaglossa.
«La Sicilia può risorgere – dichiara il vice presidente della Regione siciliana, Gaetano Armao – Riusciremo, grazie alla nostra cultura millenaria, alla laboriosità ed alla capacità di tanti siciliani a riprendere la strada dello sviluppo. Occorre recuperare credibilità e capacità amministrativa per le nostre istituzioni autonomistiche che rimangono una grande opportunità. Questo non vuol dire che non bisogna cambiare. Lo Statuto, le amministrazioni hanno necessità di riforme che stiamo varando. Ma solo nell’efficiente uso dell’autonomia la Sicilia può trovare il riscatto che ancora attende».
Al centro del dibattito la Sicilia, ultima tra le regioni europee in termini di sviluppo socio-economico, ma prima per il numero dei suoi abitanti che ogni anno sono costretti a partire per andare a trovare “fortuna” altrove. Una terra di contraddizioni e potenzialità. Non a caso è la patria di Pirandello, con tutti i suoi inspiegabili e misteriosi paradossi. Non a caso Sciascia la definì «irredimibile», salvo poi aggiungere «ogni siciliano deve continuare a lottare, a pensare e ad agire, come se non lo fosse». Una sfida, attuale ancora oggi, per ripensare a una nuova autonomia, più aderente alla Costituzione italiana e alle leggi europee, che dia slancio alla Sicilia per liberarsi dalle catene del passato e risorgere.
«Dobbiamo riappropriaci della nostra sicilianità – ha evidenziato il direttore del Parco archeologico di Naxos Taormina, Vera Greco – attraverso un percorso di recupero della nostra storia. Ed in questo i siti archeologici e il Parco di Naxos hanno un ruolo fondamentale per capire e custodire le nostre radici. La Sicilia è tra le regioni più ricche, per ricchezza non intendo quella economica ma l’immenso patrimonio architettonico, naturalistico, paesaggistico ed archeologico. Per questo potrebbe vivere tranquillamente della sua bellezza e della sua storia invece si dimena in infido gioco fatto di luci e di ombre senza riuscire ad emergere».