Covid, il Governo Musumeci destina 250 milioni per i ristori alle imprese.
Il massimo impegno per dare alle imprese ristori a fondo perduto e accessi agevolati al credito attraverso gli istituti finanziari regionali. Il governo Musumeci, al di fuori della legge di stabilità regionale in discussione all’Ars, ha infatti deliberato l’impiego di 250 milioni di euro provenienti dalla rimodulazione di risorse del Fondo di sviluppo e coesione per la copertura dei ristori da assegnare alle aziende colpite dalla crisi dovuta alla pandemia. Oggi pomeriggio, le associazioni datoriali sono state invitate nella sede della presidenza della Regione a partecipare all’incontro, coordinato dal capo di gabinetto vicario, Eugenio Ceglia, per esporre le loro proposte e concertare una modalità condivisa per l’erogazione dei contributi. Obiettivo, evitare di distribuire somme irrisorie e assicurare tempi rapidi.
«Ai rappresentanti delle imprese – ha detto l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano che ha presieduto la riunione, rappresentando tutto il governo regionale – chiediamo di condividere una proposta comune su modalità e tempi. Proviamo a costruire tutti insieme un meccanismo che individui i criteri ed eviti lungaggini. Il governo regionale sta facendo il massimo per recuperare risorse non impegnate di provenienza comunitaria all’infuori della Finanziaria e stiamo lavorando per aggiungerne altre ancora. Adesso è il momento di lavorare assieme, perciò dalle indicazioni che ci avete dato faremo una sintesi da condividere prima della pubblicazione del bando, così da rendere questi ristori, anche se non risolutivi, più soddisfacenti possibile».
Intanto, dall’assessorato all’Economia lavorano alla proroga per la moratoria dei mutui, su cui c’è stato un primo benestare dall’Abi.
L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, se ne farà interprete in sede di Conferenza Stato-Regioni. Mentre si andrà avanti anche su finanziamenti Bei (Banca europea degli investimenti). All’incontro hanno partecipato i rappresentanti regionali di Confindustria, Legacoop, Confcommercio, Casartigiani Sicilia, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confcooperative, autori di una proposta comune.