Continuano le audizioni presso la Commissione speciale d’inchiesta sul fenomeno del randagismo in Sicilia. Stamattina si è conclusa la seduta che ha coinvolto il mondo dell’associazionismo. Tra i presenti: l’Associazioni ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), LAV (Lega Anti Vivisezione), OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), Nucleo di Guardie ecozoofile, UGDA (Ufficio Garante Diritti Animali), CAA (Confederazione Associazione Animalisti) Sicilia, LIDA (Lega Italiana dei Diritti dell’Animale) e LE.I.D.A.A (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente.
Il filo conduttore emerso dal dibattito è: una migliore consapevolezza delle strutture pubbliche. La necessità che i Comuni possano gestire in proprie strutture rifugi sanitari e canili è la strada maestra per arginare il business del randagismo.
“È orientamento di questa Commissione, quella di rapportarci con tutte le parti sociali per liquidare nel più breve tempo possibile una norma che io definirei epocale”. Così il Presidente, on. Tommaso Calderone, del Gruppo Parlamentare di Forza Italia.
Dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, l’incontro di oggi è definito “fondamentale”. Nella fattispecie, dalla Responsabile regionale si chiarisce che: “Da tempo ci occupiamo volontariamente dell’argomento, in tutta Italia. Quello che posso affermare con sicurezza è che tra Nord e Sud c’è una notevole differenza a sfavore del Meridione. Abbiamo perso di vista il problema dei Canili. Dobbiamo liberarli dalla gestione imprenditoriale dei privati, che di certo fanno i propri interessi piuttosto che degli animali. Tutto questo ha un costo – chiosa l’Attivista – a carico dei Comuni. Il canile sanitario deve essere obbligatoriamente pubblico, non più privato”.
“Per la prima volta – conclude il Parlamentare rivolgendosi alle associazioni presenti – sia qui a discutere di un tema che coinvolge non solo la sicurezza bensì anche la salute pubblica. Con il vostro contributo vogliamo arginare un problema che giorno dopo giorno assume portate esagerate”.