«Prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina hanno evidenziato che senza autonomia energetica ed alimentare può andare in tilt l’intero sistema economico. La Pac compie 60 anni e deve essere strategicamente orientata alla produzione di cibo e alla remunerazione degli agricoltori, attraverso l’Accordo di filiera con agroindustria e con premi per la ruralità che ne garantiscano la permanenza in campagna soprattutto nelle aree interne, verso le quali c’è grande attenzione da parte del mio governo».

Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, incontrando a Palazzo Orleans l’inviato speciale per la sicurezza alimentare del ministero degli Affari esteri, l’ambasciatore Stefano Gatti. Presenti alla riunione anche gli assessori all’Economia, Gaetano Armao, alle Autonomie locali, Marco Zambuto, e il dirigente generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta.

«Con i suoi 1,5 milioni di ettari coltivati – ha proseguito il governatore – la Sicilia propone un modello di agricoltura mediterraneo sostenibile e multifunzionale che dentro gli obiettivi di Agenda 2030 vuol garantire cibo buono e di qualità ai consumatori e reddito agli agricoltori. Una nuova strategia alimentare che, grazie anche al rilancio dell’Ente di sviluppo agricolo, possa suggerire ai nostri agricoltori verso dove indirizzarsi, senza scontrarsi, ovviamwente, con le produzioni dei Paesi del Nord Africa, con le quali è difficile concorrere a causa dei loro costi di produzione inferiori. Oggi – ha concluso Musumeci – il tema dell’indipendenza alimentare è rilevante tanto quanto quello dell’indipendenza energetica».

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