Un’invenzione che non ha lasciato indifferente la stampa internazionale chiamata a scoprire le peculiarità dei brevetti made in Italy, destinati a stravolgere le metodologie di intervento della chirurgia del futuro.
Sono stati ufficialmente presentati il “Froio Wagerle System” e “Ionica”, le innovazioni brevettate dal team del presidio polispecialistico calabrese “Villa Elisa” di Soverato (nell’intuizione del gruppo formato dai dottori Bruno Froio, Salvatore Froio, Eckhard Wagerle e Roberto Toselli), svelate nelle loro molteplici potenzialità da un parterre di esperti che, in conferenza stampa, ha riunito indiscusse professionalità italiane e tedesche.
A fare da cornice alle relazioni, la prestigiosa sala della “Haus der Wirtschaft” di Stoccarda in cui ha preso forma la narrazione della scoperta che ha portato alla messa in atto del rivoluzionario sistema capace di produrre segmenti anatomici su scala reale in 3d.
In poche parole, con l’invenzione del quartetto italiano, è possibile tradurre i risultati di strumenti diagnostici ad alta definizione (tipo TAC ed RMN) in un linguaggio capace di dialogare con stampanti 3D per riprodurre su scala reale, modelli esattamente fedeli ai segmenti anatomici scansionati. Lo stesso procedimento permette inoltre di progettare e realizzare con stampanti a stratificazione di titanio, protesi personalizzate di qualsiasi articolazione e/o segmento anatomico.
L’evoluzione del sistema, ha così portato alla creazione di “IONICA” prima protesi in titanio trabecolato al suo interno, che, con un sistema particolare di lamelle, consente di essere impiantata senza alcuna cementificazione.
Un processo che ha coinvolto diverse professionalità impegnate a lavorare in sinergia per presentare il prodotto che in conferenza stampa, ha sedotto le attenzioni di diverse aziende produttrici da tutta la Gemania, che hanno preso posto nella sala conferenze, animando un ricco dibattito moderato dalla giornalista e scrittrice Heike Kovacs.
Ad introdurre i campi di applicazione dei brevetti, il professor Marco Maria Lirici luminare della chirurgia mininvasiva e chirurgia laparoscopica avanzata.
È lui a stigmatizzare le peculiarità di un’invenzione a servizio della chirurgia protesica ortopedica, odontoiatrica, oncologica, urologica, e ancora della cardiochirurgia, neurochirurgia e della medicina legale.
“È interessante valutare – ha spiegato il prof. Lirici- la tripla funzione che il “Froio Wagerle System” si pregia di avere. In primo luogo risulta interessante valutare la possibilità di fornire al chirurgo la riproduzione fedele (in silicone policromato a varia densità) di vari segmenti anatomici per permettergli di toccare con mano la situazione su cui si troverà ad operare. Sarà più agevole pianificare in anticipo la procedura da applicare e studiare in maniera più accurata l’intervento da realizzare. In secondo luogo è importante valutare la possibilità offerta al paziente di comprendere fattivamente l’intervento complesso a cui si dovrà sottoporre, spiegato non attraverso termini difficilmente accessibili ad una persona che non è un tecnico del settore a cui sarà invece garantita l’accettazione consapevole dell’operazione a cui sarà sottoposto attraverso l’uso di un modello 3d. La riproduzione del segmento anatomico in 3d consentirà poi, in fase di training, di spiegare meglio come operare ai professionisti in fase di formazione che potranno simulare gli interventi, non attraverso l’utilizzo di modelli generici, ma sulla riproduzione fedele del segmento anatomico ricreato non solo nel suo aspetto esterno, ma nella sua reale composizione interna. Un terzo aspetto da valutare nell’utilizzo del “Froio Wagerle System” è quello legato alla creazione di componenti necessari a realizzare degli interventi, come ad esempio di protesi personalizzate di cui “Ionica” è un valido e interessante esempio”.
Proprio sull’aspetto legato alla progettazione di protesi attraverso il Froio Wagerle System, si è soffermata la relazione tecnica dell’ ingegner Winfrid Gassner che, in conferenza, ha sviscerato il sistema (capace di sovvertire i principi e i rapporti fisici delle attuali protesi) alla base della creazione di “Ionica”, il prototipo di protesi d’anca realizzato con il “Froio Wagerle System”, i cui punti di forza risiedono nelle minori dimensioni che consentono l’impianto senza alcuna cementificazione, e nella particolare costruzione con una struttura lamellare che consente una migliore integrazione con la matrice ossea circostante e quindi un migliore attecchimento.
Quanto basta per attrarre l’attenzione delle aziende produttrici tedesche che hanno dimostrato non poco interesse dinanzi ai due brevetti che hanno già messo d’accordo i medici intervenuti per sottolineare le ricadute positive delle invenzioni nella pratica clinica quotidiana.
Tra loro i dottori Robert Rudholp e Siegfried Thanner che hanno illustrato il sistema ad “incastro” che permette di superare i limiti delle protesi attualmente utilizzate attraverso la creazione di un nuova protesi capace di essere assorbita con particolari tecniche dal corpo umano, che quasi non la percepisce come un corpo estraneo.
Una protesi dai costi contenuti che rende fattibile un’immediata sperimentazione pronta a partire in Germania.
Un progetto tra i più interessanti nel campo nella medicina contemporanea al quale si sono avvicinate altre nazioni, che rende merito ad un lavoro portato avanti con dedizione ed estrema professionalità.