«A seguito di iniziative tenutesi presso i presidi sanitari di Soverato e Chiaravalle, esprimiamo forte preoccupazione in merito alla grave situazione organizzativa, programmatoria e di emergenza economica, sollecitando urgenti interventi mirati a definire, in maniera omogenea, la corretta garanzia dei livelli essenziali di assistenza». Lo chiedono alla Regione Cittadinanza attiva Catanzaro-Lamezia e la Cgil provinciale. Marisa Palasciano, segretaria Fp Cgil, Giuseppe Corrado (Cittadinanza attiva), Tonino Meliti, segretario generale Fp Cgil, Giuseppe Valentino, segretario generale Cgil denunciano: «Nella gestione della sanità in questi ultimi dieci anni è mancato il confronto con le parti sociali nei processi decisionali riguardanti la programmazione sanitaria del territorio». La loro riflessione nasce alla luce delle previsioni del Piano di rientro della sanità e delle delibere attuative che sono in discussione in Giunta regionale. Le associazioni si rivolgono al presidente della Regione, al direttore generale del Dipartimento regionale Salute, Andrea Guerzoni, al direttore generale dell’Asp Pietro Morabito per discutere dei riflessi gestionali e programmatori derivanti dall’attuazione del Piano di Rientro sull’organizzazione dei Presidi ospedalieri di Chiaravalle/Soverato. Partendo dal presidio di Chiaravalle, i sindacalisti si chiedono quale sia «il percorso che si intende seguire sia per la chiusura che per la riconversione. In coerenza con il grave momento economico che il nostro sistema sanitario regionale sta attraversando, chiediamo che venga illustrato il progetto che l’Azienda e il Dipartimento Regionale alla Salute intendono seguire al fine di concludere, nel più breve tempo possibile, la riconversione della presidio di Chiaravalle in casa della salute, nonché il percorso intrapreso per la riconversione in Ospedale di Riabilitazione di eccellenza». Il tutto in tempi brevi, trattandosi di un territorio con un bacino d’utenza di circa 20.000 abitanti. Fondi, date e programmi sono al centro della loro richiesta. Quanto al presidio ospedaliero di Soverato «ci sembra superfluo rammentare che se il territorio funziona efficacemente, il ricorso alle prestazioni ospedaliere è limitato e naturalmente appropriato, e che pertanto, prima sarà fruibile la Casa della salute di Chiaravalle prima sarà possibile parlare di riorganizzazione della rete ospedaliera territoriale. In quest’ottica, – sottolineano – il presidio di Soverato necessita di una complessiva riorganizzazione anche in relazione alla definizione dei posti letto, nonché alla ristrutturazione complessiva della struttura». Di fronte alle problematiche elencate e alle garanzie richieste, «il personale – aggiungono gli esponenti del sindacato – ha proclamato lo stato di agitazione. Ci preme sottolineare che la complessiva riorganizzazione della sanità territoriale non può prescindere dalla contemporanea rivisitazione delle prestazioni acquistate dai privati in relazione alla quantificazione del reale fabbisogno». Un aspetto di fronte al quale le organizzazioni chiedono «una verifica delle prestazioni acquistate in relazione a quelle che potrebbero effettivamente essere rese dalle due strutture. Trattandosi di argomenti importanti, su cui ogni soggetto interessato ha l’obbligo e la responsabilità di dare risposte, si chiede un urgente incontro anticipato da una dettagliata informativa sulle tutte le argomentazioni sopra riportate».(f.r.)
Gazzetta del Sud.it