Nella suggestiva location di Piazza Santa Marina, la prima azione performativa di Danza Urbana, curata dai due direttori artistici Giorgia Di Giovanni e Pierfrancesco Mucari, e poi Massimo Carosi, Antonio Presti e Anna Carulli, per “Parole e arte”, hanno dato vita ad un interessante dibattito.
“Quando siamo in uno spazio pubblico dove avviene un evento – ha detto Massimo Carosi, fautore della danza urbana – i fruitori, ma anche i cittadini che passano, diventano essi stessi parte di quel paesaggio. Ecco quindi che la danza nei paesaggi urbani, la danza urbana, non è più un’arte di rappresentazione, bensì di relazione con il luogo, con la comunità, con un contesto, con una situazione. Quando si danza nei luoghi pubblici, non si può non tener conto del contesto, della vita quotidiana che fluisce in quel luogo. Lo spazio teatrale, al contrario, è uno spazio neutro pensato per poter accogliere infinite rappresentazione.
“Sono felice di rispettare il valore del ‘fare fatto’. – ha detto l’artista e mecenate Antonio Presti – Questo di stasera è un fatto anche politico, di restituzione, di generazione, di ri-condivisione di stati emozionali, di stati dell’anima; un’anima che, purtroppo, in questa contemporaneità, è anestetizzata da un potere del nulla. Le coscienze non parlano più, non hanno più questa vibrazione del cuore. Condividere questa azioni, come avviene oggi, è tutto cuore”.
Il Presidente dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura Anna Carulli ha espresso il convincimento che i giovani locali vogliano riappropriarsi del proprio territorio e che abbiano bisogno di opportunità, come quella offerta da InCastro Festival, per poter esprimere le loro idee e veder realizzati i loro progetti. Nel ricordare che l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura nel 2010 ha già donato al Comune di Castroreale una progettualità, oggetto di workshop, ha confermato la piena disponibilità dell’Istituto a partecipare ad iniziative future.
Avviate, nel pomeriggio, le mostre e le installazioni (Frammenti Castriciani, Terzo Livello, Humana Natura), il laboratorio fotografico di Renée Purpura, l’azione performativa InCasaFaranda, i progetti trasversali con l’ass. alla Cultura Giusy Pino, il Piccolo Museo della Moto, il “Planetario Andromeda”, “Amiamo Castroreale” e le visite guidate attraverso il borgo.
InCastro Festival, ideato e organizzato dall’associazione Vento di Scirocco, Casa Faranda e dall’Istituto Nazionale di BioArchitettura (INBAR), coorganizzato dal Comune di Castroreale e dall’Ordine degli Architetti di Messina, con la collaborazione di IterCulture, del Circolo auto e moto d’epoca Alzavalvola e del presidente dell’Associazione Piccolo Museo della Moto, Enrico Munafò, si chiuderà la sera dell’11 luglio.