Nella mattinata del 7 marzo, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania, coordinati dal Sostituto procuratore della Procura della Repubblica del pool contro i reati di usura ed estorsione, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e sequestrato beni per un valore di circa 2 milioni di euro, nei confronti di un soggetto catanese, resosi responsabile dei reati di usura ed abusiva attività finanziaria.
Le indagini nascono dal coraggio di un imprenditore catanese che, supportato da una locale associazione antiracket, ha raccontato in una denuncia, presentata al Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, le prevaricazioni che subiva ormai da diversi anni ad opera di un soggetto, commerciante di fiori con punto vendita davanti al cimitero di Acicatena (CT).
L’attività usuraia era iniziata con piccoli finanziamenti che nel tempo si sono trasformati in prestiti esosi che hanno raggiunto, in alcuni casi, tassi di interesse che superavano il 100% annuo.
Le indagini, che si sono avvalse sia di attività tecniche di intercettazione audio e video che di osservazione e pedinamento sul territorio, hanno consentito di raccogliere chiari ed importanti elementi probatori nei confronti dell’usuraio, il quale, tra l’altro, era stato già arrestato nello scorso mese di luglio per analoghe condotte, nonchè di individuare ulteriori vittime.
Una volta che è risultata evidente la condotta criminale posta in essere dall’indagato i finanzieri hanno proceduto all’accurata ricostruzione del patrimonio posseduto dal proprio nucleo familiare. Ciò consentiva di rilevare una evidente sproporzione tra i redditi dichiarati ed i numerosi e costosi immobili e veicoli posseduti.
Pertanto la locale autorità giudiziaria, oltre ad emettere la misura cautelare in carcere nei confronti dell’usuraio, ha richiesto l’esecuzione di idonei provvedimenti di natura reale che hanno permesso il sequestro preventivo di nr. 13 unità immobiliari, tra cui una lussuosa villa con piscina e diversi autoveicoli (nr. 07), per un valore complessivo pari a circa 2 milioni di euro. Inoltre è in corso di esecuzione anche il sequestro delle somme di denaro giacenti sui conti correnti e/o depositi intestati o comunque riconducibili all’indagato.