Il denaro contante sembra preferirsi alle più trasparenti operazioni bancarie, come risulterebbe ancora una volta dai controlli valutari della GdF che nella scorsa settimana ha intercettato oltre 700.000 € non dichiarati presso l’aeroporto di Malpensa. Sono stati circa trenta i soggetti sanzionati per omessa dichiarazione valutaria, anche grazie al prezioso ausilio del fiuto dell’ormai noto “cash dog”, il cane antivaluta impiegato dai finanzieri presso lo scalo.

Tra gli altri, un pensionato italiano, in arrivo da San Paolo (Brasile) in possesso di novantamila dollari americani. Ha dapprima affermato di non aver “nulla da dichiarare” ma a seguito dell’approfondito controllo ed il successivo rinvenimento dell’ingente somma non è riuscito a giustificarne il possesso.

Gli accertamenti patrimoniali effettuati nei suoi confronti hanno evidenziato un cospicuo reddito annuo dichiarato e pertanto non sono state formulate ipotesi di evasione fiscale. Ad ogni modo sono stati sequestrati, per omessa dichiarazione valutaria, oltre 31.000 €, pari al 50 per cento del valore oltre la soglia consentita.

Diversa la storia di un’operaia extracomunitaria ma residente da tempo a Reggio Emilia che, a giudicare dalla dichiarazione dei redditi dello scorso anno, guadagnava solo qualche migliaia di euro; in occasione del suo viaggio nella sua terra natale, la scorsa settimana, è stata intercettata con 40.000 euro, tutti in contanti.

“Ho con me solamente 2.000 euro”, e’ stata la prima risposta alla domanda di rito fatta dai Finanzieri; ma l’attento e meticoloso controllo effettuato all’interno del bagaglio al seguito ha permesso di rinvenire, anche grazie all’esperienza dei militari, l’enorme quantitativo di denaro contante abilmente occultato tra gli effetti personali.

Le sono state applicate le previste sanzioni per omessa dichiarazione valutaria e sono in corso indagini per capire se in passato la stessa abbia occultato dei redditi al fisco.

Storia, in un certo senso, diametralmente opposta, quella che ha visto coinvolto un uomo d’affari libanese, residente a Dubai, arrivato in Italia con una ingente somma di denaro e titoli: oltre 200.000 €.

Ha dichiarato di dover utilizzare l’intera somma per operazioni commerciali nel nostro paese. Sono in corso accertamenti per verificare la veridicità delle dichiarazioni rese al fine di escludere altra attività illecita; anche in quest’ultimo caso è stata contestata l’omessa dichiarazione con il conseguente sequestro di oltre 95.000 euro.

Lo scalo intercontinentale di Malpensa, ancora una volta si conferma un’importante luogo strategico di passaggio della valuta, proveniente spesso da attività illecite o nascoste al fisco. Dall’inizio dell’anno sono stati intercettati dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con la Dogana, oltre 10.000.000 di euro.

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