selSel Messina interviene su Area integrata dello Stretto e Città metropolitana. “Ė il momento di scelte politiche decisive per la rinascita di Messina”. Area integrata dello Stretto e Città metropolitana a Messina. Su questi temi interviene l’organismo provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, con la coordinatrice Daria Lucchesi e Alessandra Minniti, responsabile dello Sviluppo politiche urbane nella segreteria: “Nel primo confronto che una delegazione di Sel ha avuto con il sindaco Accorinti, nel novembre dello scorso anno, si era discusso a lungo di una serie di incontri con i sindaci dell’area dello Stretto per avviare procedure di integrazione, affrontare la questione dei trasporti e del pendolarismo e per discutere, inoltre, della vocazione economica, infrastrutturale, turistica e paesaggistica di questa area integrata. Oggi gli organismi provinciali di Sel tornano a pronunciarsi su questi temi, nella consapevolezza che le scelte che la cittadinanza e le forze politiche, l’amministrazione e altre autorità competenti, come l’Autorità portuale, sono tenute a prendere, decideranno le sorti dell’economia, dello sviluppo, dell’occupazione e della vivibilità della nostra città per i prossimi 50 anni”.

“Il tema – aggiunge Alessandra Minniti – si intreccia necessariamente con le dinamiche innescate contemporaneamente dalla Regione, con la soppressione dell’Ente porto, per un verso, e con l’approvazione della legge regionale del 24 marzo 2014 che istituisce la Città metropolitana per un altro verso. Il modo in cui quest’ultima è stata istituita risente di una visione astratta e “dall’alto” rispetto al territorio, ma ha il pregio di lanciare una sfida ultimativa alla città di Messina perché trovi motivazioni, risorse e competenze per dare al territorio dei 51 Comuni aggregati i vantaggi per cui una simile istituzione è stata pensata. Ovvero, potenziamento delle infrastrutture e dei trasporti; semplificazione e uniformazione del sistema informatico amministrativo; uniformità del sistema fiscale comunale; uniformità e potenziamento dei servizi (rifiuti, acqua, ambiente) con riduzione dei costi. Nelle condizioni di bilancio in cui la città e la Regione versano, siamo consapevoli che simile sfida interviene in un momento difficile, in cui tutte le risorse morali e intellettuali devono essere chiamate ad uno sforzo di responsabilità, per realizzare un processo di modernizzazione. Ma riteniamo che sia prioritario affrontare il nodo politico, e non solo tecnico, della vocazione di Messina, da cui discendono il suo destino economico, la sua centralità come snodo infrastrutturale nel Mediterraneo, e non ultima, la restituzione dell’intero territorio urbano, con particolare attenzione alla Zona falcata, al Comune e alla cittadinanza”.

“Approviamo fortemente – continua il documento – l’atteggiamento di disponibilità e ascolto dell’Autorità portuale, che incontrando i sindacati ha mostrato sensibilità verso quelle categorie di lavoratori in attesa di occupazione dalla bonifica della zona falcata, e ci auguriamo che questo avvenga al più presto per ridare ossigeno a quella parte della cittadinanza che più fortemente è stata colpita dalla crisi, dalla disoccupazione, dal bisogno. Speriamo inoltre che l’Autorità portuale rimanga a Messina, e non venga spostata a Catania, perché verrebbe per noi a mancare lo strumento principale di tutela, avvio e finanziamento di questo processo di rinascita e riqualificazione del waterfront, dell’area di Maregrosso e dell’area antistante dello Stretto. Ė necessario quindi che la città, in tutte le sue componenti, sia vigile e combattiva per rivendicare i necessari strumenti per la propria rinascita. Non ci possiamo nascondere infatti che Messina può rinascere solo se in sinergia con la volontà politica nazionale e regionale; né il governo nazionale, né quello regionale possono infatti ignorare che non basta creare delle istituzioni: è necessario avere la volontà politica di finanziarle. Sel è al fianco del sindaco e della Giunta nel rivendicare sia i finanziamenti promessi e disattesi, come i fondi già stanziati per la bonifica delle aree degradate della città, sia quelli che serviranno in futuro per la realizzazione di infrastrutture per la Città metropolitana. Riteniamo che le risposte da dare alla cittadinanza con urgenza riguardino lo sviluppo economico e l’occupazione, e che sia necessario in questa ottica ridare slancio alle imprese che rinascono, come la Triscele, alla cantieristica e a una diversa cultura del turismo, ovvero al potenziamento del turismo culturale, coinvolgendo in rete la Soprintendenza ai Beni culturali e il Museo Regionale, e sognando per la futura area bonificata della zona falcata un’area storico-museale a cielo aperto e un museo del Mediterraneo. Si può e si deve creare lavoro a Messina in modo diverso dal passato, ripensando il Piano Regolatore non per creare ulteriori occasioni di speculazione e scempio del nostro territorio, ma per andare a dare servizi nei quartieri e nei villaggi, in modo da realizzare contemporaneamente qualità della vita, decentramento, occupazione”.

“Anche la progressiva integrazione dei Comuni che si affacciano sullo Stretto, una volta risolte le difficoltà legislative e amministrative derivanti dal fatto che Messina sia nel territorio di una Regione a statuto speciale e Reggio in una a statuto ordinario, non può che essere volano di un processo economico virtuoso che ha nella tutela dell’ambiente e del paesaggio, nella cultura e nelle istituzioni universitarie, le risorse da cui ripartire”.

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