“Non comprare le banane a Palermo, sono carissime le banane a Palermo”. Faceva più o meno così una delle battute più esilaranti del film con Roberto Benigni Jonny Stecchino. Ma almeno la banana è un frutto con molte proprietà nutritive e salutari, avete fatto caso a come varia il prezzo della cosa più semplice che possa esistere e che, certamente in valore assoluto è un bene prezioso, ma che sta diventando prezioso anche dal punto di vista del costo in tanti locali della Costa Jonica catanzarese. Stiamo parlando dell’acqua. In un notissimo e storico locale notturno, ma anche frequentatissimo lido di giorno, una bottiglietta d’acqua da mezzo litro costa 3 euro. Avete letto bene 3 euro non certificati ovviamente da nessuno scontrino. Tanto da aver pensato che la bottiglietta di plastica dovesse diventare un pezzo da cristalleria visto il prezzo. Basiti dalla richiesta esosissima, abbiamo cominciato a stare attenti al costo dell’acqua nei locali. Bene, non c’è bar o chioschetto o discoteca da Catanzaro lido fino a Guardavalle che faccia pagare mezzo litro d’acqua meno di 0,80 centesimi, quando, nei supermercati, che già applicano un ricarco da guadagno, lo stesso articolo costa al massimo 0,50 centesimi. Allora uno inizia a fare le proporzioni. Una granita con panna, servita in bicchiere mezzo calice, costa mediamente 4,50 euro, un cocktail non meno di 7 euro, una colazione completa composta da caffè/cappuccino e cornetto per la quale in città si arriva a spendere al massimo 2 euro, sulla costa può arrivare anche a 3,50, se poi la colazione è consumata, come spesso accade all’alba e comunque fino alle 7, c’è anche una cosa simpatica che alcuni bar hanno “inventato”, il supplemento di servizio notturno, 1 euro in più sulle consumazioni. Questi i costi della notte/alba. Quelli del giorno ovviamente lievitano a dismisura. Parcheggiare l’auto nelle zone di mare costa dai 0,50 (per mezz’ora) centesimi fino ai 5 euro, un panino ha un prezzo che oscilla da 2 euro a 6, 50, per non parlare di sdraio, ombrellone, cabina, in alcuni casi gravati dal costo supplemento “doccia”. Rinunciamo ovviamente a soffermarci sul costo dei pranzi e delle cene perchè li si rischierebbe davvero il collasso. Tutto ciò ovviamente a fronte di servizi carenti dove a volte inesistenti. Se da un lato è giustificabile che gli imprenditori tentino di massimizzare il profitto in questi pochi giorni di densità turistica, dall’altro sembra davvero paradossale che si parli ancora di sviluppo del turismo quando in una terra oggettivamente poco attrattiva dal punto di vista dell’organizzazione dei servizi, ci si trova a esser spennati come polli.
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