(Foto dal web) – È stato sospeso il servizio di raccolta rifiuti dalla “Schillacium spa”, così come sono stati sospesi i 140 dipendenti. La decisione è stata ufficializzata ieri mattina durante una manifestazione in piazza Maria Ausiliatrice, sede dell’amministrazione comunale. Le maestranze avevano già annunciato nei giorni scorsi lo stato d’agitazione proclamato dalle organizzazioni sindacali.

Ora la situazione è precipitata in quanto nessun accordo tra Comune e società è stato raggiunto.

Il sindaco Leonardo Taverniti, dal canto suo, non ha potuto fare altro che ricevere una delegazione di operai e mostrare tutti i pagamenti effettuati dall’ente in favore della “Schillacium”. Ma ciò, evidentemente, non è servito per far desistere i lavoratori a abbandonare la piazza. Una protesta forte, vigorosa che fa scattare lo stato d’emergenza in città. Proprio ieri, giornata del mercatino settimanale, gli operatori ecologici si sono astenuti dall’effettuare il servizio di raccolta. E sarà così fino a quando non si troverà una soluzione. Nel pomeriggio gli operai del Comune sono stati costretti a spazzare i rifiuti lasciati dagli ambulanti per evitare ulteriori gravi disagi.

«Non ne possiamo più di lavorare senza essere pagati – esclamano i dipendenti. Abbiamo famiglia e mutui da pagare con il rischio che le banche pignorino le nostre case. Per non parlare dei nostri figli. Dobbiamo forse lasciarli senza mangiare? Se la situazione non rientra nella normalità non ci fermeremo e metteremo in atto forme di protesta più eclatanti fino a quando qualcuno non ci ascolta. Siamo pronti a bloccare la ferrovia e la statale “106” per far valere i nostri diritti».

È comprensibile quanto sia grande la rabbia dei 140 lavoratori che, ad oggi, avanzano già sei mensilità. La causa sarebbe da ricercarsi nel ritardo da parte dei Comuni a effettuare i pagamenti del servizio alla “Schillacium”. Una cosa, comunque, è certa: continuando così a farne le spese, oltre ai poveri operai sarà anche la città che, tra qualche giorno, se le cose non si risolveranno, si ritroverà invasa dai rifiuti.

Una giornata parecchio convulsa per tutta l’amministrazione comunale quella di ieri. Amministrazione che dovuto tenere a bada gli operai i quali, seppur adirati per la situazione, hanno messo in atto una forma di protesta pacifica e civile. Mentre gli operai manifestavano, il primo cittadino Leonardo Taverniti si è messo in contatto con il prefetto Antonio Reppucci per pianificare un vertice affinché l’emergenza possa essere scongiurata.

La riunione, terminata a tarda sera, ha visto la partecipazione dei dieci sindaci del comprensorio che risultano morosi nei confronti della società.

Taverniti sindaco del comune capofila ha passato in rassegna al rappresentante del governo nazionale i problemi sofferti dalla città. Dopo circa tre ore di discussione il prefetto ha preso atto della situazione debitoria di alcuni Comuni e a intimato loro di voler provvedere immediatamente al pagamento di tutte le somme dovute alla società.

Il Comune di Soverato, dal canto suo, ha promesso il pagamento di una mensilità entro martedì prossimo e pare che lo stato di emergenza sia cessato e gli operatori da oggi riprenderanno il servizio fiduciosi di quanto promesso. Una calma apparente o un vero “cessate il fuoco”?

Gazzetta del Sud – Cesare Barone

 

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