Dopo l’inchiesta di Panorama sulla parentopoli negli enti di formazione siciliani che vede coinvolti anche politici messinesi, Reset ha organizzato un dibattito aperto a tutti. “Vogliamo che gli interessati ci spieghino come sono stati utilizzati i fondi europei e con quali risultati”. L’appuntamento è il 2 agosto.
Sullo scandalo della formazione professionale in Sicilia, gestita, come ha scritto Panorama nell’inchiesta della scorsa settimana, come un “bancomat clientelare”, il movimento Reset ha promosso un dibattito, che si svolgerà giovedì 2 agosto ed aperto a tutti i cittadini ed ai politici.
“La formazione professionale in Sicilia ed a Messina, è un affare di famiglia- scrive Reset- ma non ci vogliamo infilare nel calderone di chi grida allo scandalo quanto cercare la risoluzione ai problemi”.
In verità basta leggere le cifre per comprendere come sia davvero lontana la risoluzione del problema: 455 milioni di euro in finanziamenti provenienti dall’Ue fagocitati dagli enti nel solo 2012, con oltre 8 mila dipendenti ed il 30% degli allievi che si ritira prima della fine del corso e solo 1 su 10 che trova occupazione grazie alla qualifica ottenuta. Per non parlare della creatività con la quale vengono sfornati corsi sulle più disparate professioni (vedi l’avvistatore d’incendi in una regione che vanta anche più forestali che alberi….) e dei 900 euro che costa alle casse pubbliche ogni singolo allievo.
“Numeri e circostanze che creano imbarazzo e disagio- si legge nel documento di Reset- ma anche stupore quando si scopre la strana coincidenza della presenza di mogli, parenti ed amici dei più importanti partiti messinesi, come il Pd (Genovese), il Pdl (Buzzanca), e Fli (Briguglio)”.
Una sorta di par-condicio clientelare che copre l’intero arco partitico, soprattutto se si tengono in considerazione anche gli altri esponenti siciliani coinvolti tra Palermo e Catania.
“Reputando le premesse talmente macroscopiche perché la politica potesse non rendersene conto, crediamo che sia utile e necessario che i politici coinvolti ed i rispettivi familiari ed amici spieghino ai messinesi la situazione e, qualora vi fossero inesattezze, abbiano l’opportunità di chiarire come stanno le cose”.
L’appuntamento quindi è il prossimo 2 agosto (luogo e orario saranno comunicati domani dal movimento).
“Ci aspettiamo che gli intervenuti chiariscano il perché della parentopoli, le modalità secondo le quali vengono spese le risorse comunitarie finalizzate allo sviluppo nella nostra Regione e nella nostra città, nonché i risultati ottenuti durante le attività di formazione ed il numero di formati che trovano posto di lavoro e soprattutto la corrispondenza tra la domanda del mercato e la tipologia dei corsi organizzati”.
La richiesta non fa una grinza.Temiamo che le risposte non saranno poi così lineari, in una Regione dove appena pochi mesi fa, in piena crisi, è stata bandita una selezione per 30 camminatori (persone che portano le carte da un ufficio all’altro dell’Ars, perché evidentemente non funzionano i telefoni, le mail, i fax, ed i piedi degli oltre 20 mila dipendenti).
Tempostretto.it – Rosaria Brancato