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Alle prime luci dell’alba si erano già dati alla macchia, dopo che un veloce motoscafo li aveva lasciati, riprendendo poi il largo, a pochi metri dalla spiaggia tra S. Caterina e Badolato, nel basso Jonio catanzarese. Così per circa 40 migranti provenienti dall’Afghanistan e dal Pakistan si è concluso il “viaggio della speranza” verso l’Italia. Ad avvistarli, intorno alle 7 del mattino, è stata una pattuglia del “117” del nucleo mobile della Tenenza della Guardia di Finanza di Soverato, che ne ha recuperati quattro lungo la strada statale 106, cinque mentre cercavano di fuggire seguendo la ferrovia jonica e altri in spiaggia. In poco tempo è scattata un’operazione di rintraccio ad ampio raggio, che ha coinvolto tutte le forze dell’ordine, dai carabinieri delle varie stazioni della Compagnia di Soverato alla Polizia di Stato. Per l’intera mattinata gli agenti hanno setacciato in lungo e in largo il territorio e la conta finale parla di 31 migranti fermati: due hanno affermato di essere di nazionalità pachistana, mentre gli altri sarebbero afghani; tra loro 19 minorenni che ieri sono stati trasferiti all’ospedale di Soverato per verificarne l’età effettiva attraverso specifici esami radiografici. Stando alle testimonianze raccolte sarebbero partiti dalla Grecia ma sui loro racconti sono in corso accertamenti. Sul posto, a coordinare le operazioni di soccorso e di controllo, i carabinieri coordinati dal tenente Francesco Gammone e la Guardia di Finanza, con il tenente Roberto Currò. Le procedure di identificazione sono state effettuate dall’ufficio Immigrazione della Questura di Catanzaro. A dare supporto sanitario è stato lo staff “Immigrazione” dell’Asp, coordinato dalla dott. Maria Teresa Napoli. Si tratta, ora, di verificare anche quanto riferito al personale del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) di Badolato, presente con gli avv. Maria Luisa Mancuso e Antonino Laganà (sezione Protezione civile), sulla consistenza numerica del gruppo. Tra i fuggiaschi ci sarebbe anche un ferito. I migranti rintracciati sono stati ospitati dal Comune di S. Caterina nella ex scuola elementare, dove sono stati alloggiati grazie all’impegno dell’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Criniti. Accanto a lui la polizia municipale, rappresentanti consiliari e di giunta e il personale del municipio, per una mobilitazione all’insegna della solidarietà. «Abbiamo messo a disposizione la vecchia scuola per dare un segno tangibile di solidarietà – ha affermato Criniti – ed è una singolare coincidenza che ciò avvenga proprio in coincidenza dell’approvazione di un nostro progetto di trasformazione di una struttura comunale in centro di accoglienza, perché per far crescere un paese non occorre pensare solo al turismo ma anche ad aprirci agli altri».

Gazzetta del Sud – Francesco Ranieri

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