Esistono usi e tradizioni in Sicilia che è giusto preservare ed è piacevole riscoprire: è questo il caso della particolarissima festa dedicata a Santa Lucia nel borgo medievale di Savoca. Ciò che la caratterizza e contraddistingue è che, oltre alla consona processione dell’effige argentea, avviene la rappresentazione vivente del martirio della Santa, patrona del paese.
Ogni anno una bambina originaria dell’incantevole borgo indossa un’immacolata veste bianca e, fissando un ramoscello d’argento tra le mani giunte, viene portata in spalla lungo le anguste vie del piccolo paese. La precede un corteo di uomini mascherati da giudei, intenti a trattenere due imponenti buoi con delle corde legate all’altro capo ai fianchi della fanciulla, simbolo del trascinamento verso la perdizione. A seguire il caratteristico “diavulazzu” dall’inconfondibile maschera in legno del quattrocento, che con il suo rosso forcone tenta la fanciulla impassibile a qualsiasi suo attacco. Al termine della processione i buoi vengono lasciati fuggire per le strade ed i giudei si disperdono.
Una rappresentazione davvero suggestiva della vita della martire siracusana, che ha origine nel 1465 con l’edificazione del convento dei Domenicani. Tradizionalmente, fino al 1870, era usanza far affiancare il feretro da sei incamiciati con bracieri ardenti sulla braccia e seguire da donne piangenti, le prefiche. È una festa medievale organizzata dall’omonima confraternita attualmente guidata da Vincenzo Pasquale. Benché ufficialmente si ricordi il 13 dicembre, i festeggiamenti locali si ripetono ogni seconda domenica d’agosto. Così ieri pomeriggio si è svolta nuovamente ripopolando il bellissimo e quieto luogo, accompagnata dal suono della banda locale per le vie del centro storico.
Lo scorso anno la tipica processione vivente non è stata realizzata, mentre quest’anno a rappresentare la Santa è stata la giovane Miriana Folti, santateresina di otto anni la cui famiglia ha origini savocesi. La piccola dopo la particolare processione si è affacciata su piazza Fossia, area principale del borgo, salutando i fedeli.
La sera la messa è stata presieduta dal cardinale Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, seguita dalla processione della statua d’argento risalente al Seicento. Il corteo ha visto la partecipazione delle comunità di Rina, San Francesco e Contura, della Confraternita di Santa Lucia, del Comitato della Madonna di Fatima e dell’Azione Cattolica, affiancati dalle autorità civili e militari. Infine i fuochi d’artificio, in conclusione di una tradizione religiosa il cui ricordo si rinnova nei secoli.
Articolo e foto di Cristina Trimarchi