(ASP) – Catanzaro, 22 marzo 2013 – Cambio di guardia alla presidenza regionale della Società Italiana Pediatria Ospedaliera, dove il lametino Ernesto Saullo, Primario del Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, succede a Roberto Trunfio, che lascia l’incarico, giunto alla scadenza del suo mandato.
L’elezione è avvenuta giovedì 21 Marzo 2013, nell’Università Magna Graecia di Catanzaro, con sede in Germaneto, dove è anche avvenuta la proclamazione ufficiale nel corso dell’Assemblea dei Soci, convocata per l’occasione.
Direttore dell’unità operativa Pediatria del Presidio ospedaliero di Lamezia Terme, Saullo è stato dal 1975 ad oggi dirigente medico pediatra, prima nella ex Azienda Sanitaria n. 6 di Lamezia Terme e poi nell’attuale Asp di Catanzaro, ricoprendo negli anni diversi incarichi istituzionali come Direttore Sanitario aziendale sia dell’A.S.L. n. 6 di Lamezia Terme che dell’A.S.L. n. 7 di Catanzaro e di Direttore del dipartimento materno-infantile dell’A.S.L. di Lamezia Terme.
Per Saullo “I’obiettivo centrale per i prossimi anni è quello di lavorare per continuare a garantire a tutti i bambini il diritto all’assistenza pediatrica specialistica nel territorio e in ospedale, con particolare riguardo alla continuità assistenziale, alla gestione dell’emergenza – urgenza e alla gestione delle malattie ad alta complessità. Dobbiamo puntare a dare centralità ai diritti del bambino nella società: dalle città a misura di bambino e negli ospedali, agli stili di vita salutari; dalla promozione delle vaccinazioni e dell’allattamento materno all’educazione alimentare. Fare ciò significa anche migliorare la qualità della salute e della vita dell’adulto di domani. Lavorerò inoltre insieme a tutto il direttivo regionale, anche per integrare e promuovere le attività di formazione e di ricerca tra i pediatri perché parafrasando John M. Keynes, padre della macroeconomia, un paese senza ricerca e formazione è un paese senza futuro. E per ultimo, ma il più importante, cercare di limitare al massimo l’annosa mobilita sanitaria verso gli ospedali del nord dei nostri bambini che hanno il diritto di essere curati nella loro città nel loro Ospedale che deve diventare la loro secondo casa dove trovare risposte ai loro piccoli grandi problemi sanitari”.