Dopo tre intense serate si conclude con successo la quarta edizione del festival internazionale dei corti cinematografici. Zabut, il nome dell’evento, ha animato Parco Unità d’Italia di Santa Teresa con proiezioni di spessore, realizzate da registi provenienti dal contesto nazionale ma soprattutto internazionale.
La prima serata è stata caratterizzata dalla proiezione dei seguenti corti: i francesi “Sans gravité”, “Guaxuma” e “Guide de jardinage”; l’israeliano “Reviver”; lo spagnolo “Vs santa”; il russo “Teoria zakata”; gli inglesi “A bird with no legs” e “Moth”, alla sua prima italiana; lo svizzero “Selfies”; l’olandese “Emily” ed il brasiliano “Jogo da velha”.
Nel corso della seconda serata sono stati visionati: i francesi “Kim”, “Bavure” e, nella sua prima italiana, “From the snow-covered hill”; l’argentino “Ian, una historia que nos movilizarà”; il libanese “Samt (Silence)”;
gli olandesi “One giant leap for neil” e “Good intentions”, alla sua prima italiana; l’unico corto italiano, “Inanimate”; il franco-canadese “Charles”; il bulgaro “Miles”; lo spagnolo “I wish” e il croato “Biciklisti”, film vietato ai minori.
L’ultima serata di domenica ha visto la proiezione dei corti più votati dal pubblico nelle giornate precedenti, nonché di tre corti di cinema muto, oltre alla ovvia premiazione dei vincitori attraverso differenti riconoscimenti: Premio Cinit – Cineforum italiano, Premio del pubblico, Premio miglior colonna sonora originale e naturalmente Premio Zabut. A decretarlo la giuria composta dalla storica e critica di cinema d’animazione Adrijiana Ruzic, dal cartonista ed animatore Joshua Held, dal regista e illustratore Nico Bonomolo.
Il Premio Zabut 2019 è andato a “Biciklisti” di Veliko Popovic, corto croato per un pubblico adulto e incentrato sulla storia di due ciclisti che si contendono una gara ed anche una donna, per la concretizzazione delle loro fantasie erotiche. La miglior colonna sonora è stata conferita a “Bavure”, corto francese di Donato Sansone che fa originare da un pennello un’animazione a guazzo astratta e colorata. Doppio riconoscimento per l’argentino “Yan” di Abel Goldfarb, cui è andato il Premio del Pubblico ed il Premio Cinit – Cineforum italiano: ha fatto breccia l’emozionante storia di un bambino affetto da paralisi cerebrale, il quale vorrebbe far amicizia ma subisce la discriminazione e il bullismo dei coetanei. Menzioni speciali hanno ricevuto l’israeliano “Reviver” di Shalev Ben Elya e Renen Adar, il francese “Guaxuma” di Nara Normande e il già citato “Bavure”.
Si conferma la buona riuscita dell’evento, cui era presente ovviamente anche il primo cittadino Danilo Lo Giudice, arricchendo il vasto programma culturale del paese per l’estate 2019.
Cristina Trimarchi