Nella giornata di ieri 15 aprile 2015 i Carabinieri della Stazione di Santa Severina hanno dato luogo ad una estesa operazione di polizia giudiziaria avente come oggetto la verifica della corretto uso ed allaccio di energia elettrica nei comuni di Santa Severina e San Mauro Marchesato.
L’attività di verifica è stata svolta congiuntamente con personale specializzato dell’ENEL e ha riguardato alcuni caseggiati popolari e di proprietà privata dei due citati paesi.
Nel territorio di Santa Severina, nella ex via Rione Palazzine ( attualmente denominata via Metropolia), i militari hanno scoperto ben 2 allacci abusivi alla corrente elettrica, effettuati all’interno di due distinti appartamenti nel medesimo condominio.
Il modo ingegnoso con cui i due arrestati di fatto rubavano l’energia è stata di chiara intuizione da parte dei militari, i quali , diretti dal Comandante di Stazione Maresciallo Capo Carmine Cefalo, hanno in ogni modo chiesto un’opportuna attività peritale da parte dei tecnici che ha confermato la purtroppo frequente attività di esclusione dei contatori domestici con parallelo allaccio abusivo alla Enel attraverso quattro conduttori elettrici ( parzialmente murati) che fungevano da by pass..
I due arrestati sono O. RAFFAELE, classe 1971, operaio incensurato ed A. VINCENZO, cl’ 84 carpentiere con qualche precedente di polizia: questi una volta scoperti hanno addotto delle blande giustificazioni a quanto contestato nelle immediatezze, dichiarando di aver compiuto qualcosa di non particolarmente grave; come noto invece, per il nostro ordinamento penale il furto di energia elettrica è assimilato al furto di una cosa mobile.
I due , dichiarati in arresto in flagranza di reato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria crotonese sono stati posti agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo previsto per oggi.
L’attività di polizia giudiziaria della Stazione di Santa Severina rientra nell’ambito di un apposito servizio disposto dalla Compagnia di Petilia Policastro su tutti i nove comuni dell’Alto Marchesato di propria giurisdizione, volto a reprimere tale condotta illecita che talvolta viene a ledere interessi di privati ma molto più spesso causa perdite economiche non trascurabili all’erario pubblico.